Di Anna Adamo
La mia è un’ opinione come tutte le altre.
Una di quelle opinioni che contano poco o nulla in un contesto politico come quello di quest’ ultima settimana.
Ma, é anche l’ opinione di una cittadina fiera ed orgogliosa di essere italiana, che di mordersi la lingua non ha la minima intenzione.
Ebbene si, l’ incapacità di mordermi la lingua, soprattutto in certe situazioni, è sempre stato il mio peggior difetto,ma anche quello che mi ha regalato le più grandi soddisfazioni.
Quelle che mi hanno permesso di far capire ai più,che in giro non mi si riesce a prendere facilmente.
Perché,le cose le osservo,le studio meticolosamente, tendo sempre a vederne la realtà e mai illusione dietro la quale si cerca di nascondere il tutto.
E dunque,io la vedo la nostra bella Italia nelle mani di dilettanti allo sbaraglio,fatti passare per politici.
Perdonatemi il tono forte,ma per me la politica e i politici sono figli di tutt’altra storia. Di una storia che non ritornerà più, ma da cui prendere esempio sarebbe stato opportuno, in questi giorni più che mai.
Provo ad immaginare quanto difficile sia eleggere il Presidente della Repubblica.
Così come provo ad immaginare quanto, questo tempo che a noi sembra tantissimo,per i nostri politici sia in realtà paragonabile quasi al nulla.
E no, non condanno la quantità di tempo che cercano di prendersi, perché quello, se le cose si vogliono far bene, è necessario.
Lo è stato anche nei tempi in cui la politica era tutt’ altra storia.
Io condanno il modo in cui questo tempo lo si utilizza.
È un po’ come se venisse sprecato per risolvere beghe interne e non per il reale motivo per il quale, invece, dovrebbe essere utilizzato.
Vedo politici combattere più per gli interessi personali che per il bene del paese.
Si, ecco cosa vedo. E il tutto mi preoccupa più di quanto si possa immaginare.
No. Non venite a dirmi che in questi giorni sia stato fatto più di quanto si creda.
Perché, non basta proporre nomi di alto profilo e poi bruciarli dieci minuti dopo, per risolvere la situazione.
Non basta candidare le donne per far passare l’idea che qualcosa stia cambiando o che ci sia la novità in questa stagione politica.
La situazione è ormai chiara.
Se ognuno continua a pensare ai propri interessi, come si potrà mai raggiungere l’unità nazionale tanto auspicata?
Perché,la verità, è che anche quest’ultima non dovrebbe solo essere auspicata ma, trovata.
E, almeno per ora, tra il dire e il fare sembrano esserci di mezzo tutti i mari del mondo!
Il nostro, purtroppo è un paese non pronto a certi avvenimenti.
É, probabilmente, un po’ troppo in basso rispetto agli alti profili che vengono proposti.
Non è pronto per vederle al vertice,le donne.
Non è pronto alla competenza e alla meritocrazia.
Fino a quando non si sarà pronti a tutto questo,ogni accordo,nome o soluzione risulterà vana e i consigli portati dalla notte resteranno prigionieri di un buio che sembra essere più pesto che mai.
Però, per arrivare all’ alba, non c’è altra via che la notte, penserete.
Ed è vero.
Quindi,ben venga la notte e consigli portati da quest’ultima, ma a patto che si raggiunga l’alba prima che diventi giorno.
A patto che,ci si ricordi, dall’altra parte delle elezioni,degli accordi e dei nomi vi siano i cittadini, ormai stanchi di essere in balia del doman senza certezza.