di Anna Adamo
Sono cresciuta a pane e politica. Non ricordo un giorno della mia vita in cui la politica non ne abbia fatto parte.
E no, non sono nipote o figlia di qualche politico. Sono una ragazza circondata da “attivisti politici” con le idee molto chiare, che poco hanno a che fare con la politica odierna. Ecco, le idee.
Trovo che il problema sia proprio questo.
O meglio, la mancanza di idee.
Si, perché io l’elezione del Presidente della Repubblica l’ho seguita con una certa attenzione. L’attenzione di chi sa, che per qualche assurda ragione, la politica le scorra nelle vene.
E li ho visti i giovani aggirarsi nei dintorni del Parlamento,da quando vivo a Roma li vedo spesso. Li sento e li ho sentiti parlare.
Li ho sentiti parlare di incontri, convocazioni, ovviamente di elezione del Presidente della Repubblica.Ma, non li ho sentiti parlare di idee, di progetti per i territori di appartenenza. La cosa mi rammarica e mi impaurisce al tempo stesso.
E da coetanea, penso di non voler mai essere come loro. E lo so che sono strana. Lo so che se continuo di questo passo,in una società in cui la forma conta più della sostanza io non troverò mai posto.
Però, va bene così.
A me essere tutta forma e niente sostanza non è mai interessato, in ogni ambito e non solo in politica. Per questo combatto ogni giorno. E mi arrabbio.
Mi arrabbio, perché non capisco come facciano ad accettare le regole di questa società.
Non capisco come facciano i giovani ad accettare i presupposti di una politica che le loro idee le soffoca e non le fa valere.
Lo dico senza mezzi termini. Lo urlerei se potessi.
Andateci, cari giovani, aspiranti politici, a Roma, per confrontarvi con i nostri Parlamentari. È giusto che lo facciate.
Però, andateci convinti di quello che siete, convinti delle vostre idee e dei vostri progetti.
Portateli all’attenzione di tutti i progetti per i vostri territori.
Assicuratevi, però, che questi ultimi vengano ascoltati per davvero.
Che quelle che oggi sono idee, domani diventino risposte concrete da fornire ai cittadini.
Non lasciate che il tutto si riduca ad una passeggiata e ad un selfie di rito da pubblicare sui social.
Perché, la politica, quella vera, non è questo ciò di cui ha bisogno.
Non è sui social, con i selfie, che si fa.
Sappiatelo e fatelo capire anche a chi se ne è dimenticato, perché è troppo preso dallo scranno in Parlamento sul quale è seduto.
La politica ha bisogno di una ripartenza di cui voi avete il dovere di essere i protagonisti e non gli spettatori.
Combattete più che potete per questo, soprattutto quando vi sembra inutile farlo.
Perché, alla fine il vincitore è semplicemente il combattente che non ha mai mollato.