Dalla Giustizia alla credibilità delle Istituzioni, dall’emergenza sanitaria alla ripresa economia, dal ruolo internazionale dell’Italia fino ad arrivare ai temi delle donne e dei giovani, delle carceri, il Presidente Sergio Mattarella è intervenuto su tutti i temi e su ognuno di questi ha indicato una direzione di marcia.
“Questo e’ l’orizzonte che abbiamo davanti. Dobbiamo disegnare e iniziare a costruire, in questi prossimi anni, l’Italia del dopo emergenza. E’ ancora tempo di un impegno comune per rendere piu’ forte l’Italia, ben oltre le difficolta’ del momento. Un’Italia piu’ giusta, piu’ moderna, intensamente legata ai popoli amici che ci attorniano. Un Paese che cresca in unita’” ha detto, aggiungendo “In cui le disuguaglianze – territoriali e sociali – che attraversano le nostre comunita’ vengano meno. Un’Italia che offra ai suoi giovani percorsi di vita nello studio e nel lavoro per garantire la coesione del nostro popolo. Un’Italia che sappia superare il declino demografico a cui l’Europa sembra condannata. Un’Italia che tragga vantaggio dalla valorizzazione delle sue bellezze, offrendo il proprio modello di vita a quanti, nel mondo, guardano ad essa con ammirazione. Un’Italia impegnata nella tutela dell’ambiente, della biodiversita’, degli ecosistemi, consapevole della responsabilita’ nei confronti delle future generazioni”.
Per il Capo dello Stato è necessario contare su “Una Repubblica capace di riannodare il patto costituzionale tra gli italiani e le loro istituzioni libere e democratiche”.
Non sono mancati i passaggi alle sfide più urgenti che andranno affrontate. “Viviamo in una fase straordinaria – ha aggiunto- in cui l’agenda politica e’ in gran parte definita dalla strategia condivisa in sede europea. L’Italia e’ al centro dell’impegno di ripresa dell’Europa. Siamo i maggiori beneficiari del programma Next Generation e dobbiamo rilanciare l’economia all’insegna della sostenibilita’ e dell’innovazione, nell’ambito della transizione ecologica e digitale. La stabilita’ di cui si avverte l’esigenza e’, quindi, fatta di dinamismo, di lavoro, di sforzo comune”.
Il Capo dello Stato ha parlato a lungo della emergenza Covid, ha ringraziato il personale sanitario, chi ha assicurato i sevizi essenziali e le forze dell’ordine.
Sulla Giustizia i passaggi più duri e significativi.
“Nella salvaguardia dei principi, irrinunziabili, di autonomia e di indipendenza della Magistratura – uno dei cardini della nostra Costituzione – l’ordinamento giudiziario e il sistema di governo autonomo della Magistratura devono corrispondere alle pressanti esigenze di efficienza e di credibilità, come richiesto a buon titolo dai cittadini” ha detto il presidente della Repubblica nel suo discorso. Per il capo dello Stato “è indispensabile che le riforme annunciate giungano con immediatezza a compimento affinché il Consiglio superiore della Magistratura possa svolgere appieno la funzione che gli è propria, valorizzando le indiscusse alte professionalità su cui la Magistratura può contare, superando logiche di appartenenza che, per dettato costituzionale, devono rimanere estranee all’Ordine giudiziario”. Per Mattarella “occorre per questo che venga recuperato un profondo rigore. In sede di Consiglio Superiore ho sottolineato, a suo tempo, che indipendenza e autonomia sono principi preziosi e basilari della Costituzione ma che il loro presidio risiede nella coscienza dei cittadini: questo sentimento è fortemente indebolito e va ritrovato con urgenza”. I cittadini, ha continuato, “devono poter nutrire convintamente fiducia e non diffidenza verso la giustizia e l’Ordine giudiziario. Neppure devono avvertire timore per il rischio di decisioni arbitrarie o imprevedibili che, in contrasto con la doverosa certezza del diritto, incidono sulla vita delle persone. Va sempre avvertita la grande delicatezza della necessaria responsabilità che la Repubblica affida ai magistrati. La Magistratura e l’Avvocatura sono chiamate ad assicurare che il processo riformatore si realizzi, facendo recuperare appieno prestigio e credibilità alla funzione giustizia, allineandola agli standard europei”.
Chiari gli impegni del Paese nello scacchiere internazionale. “In aderenza alle scelte della nostra Costituzione, la Repubblica ha sempre perseguito una politica di pace. In essa, con ferma adesione ai principi che ispirano l’Organizzazione delle Nazioni Unite, il Trattato dell’Atlantico del Nord, l’Unione Europea, abbiamo costantemente promosso – ha ricordato – il dialogo reciprocamente rispettoso fra le diverse parti affinche’ prevalessero i principi della cooperazione e della giustizia”.