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3 Dicembre 2024

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“L’opinione diversa di chi ha paura di coloro che non accettano la diversità”

di Anna Adamo

Nella disabilità non ho mai visto nulla di diverso. E neanche niente di speciale.

Non posso dire la stessa cosa dei comportamenti della maggior parte della gente, invece. Perché, è proprio in quest’ultima che, purtroppo, ho visto i comportamenti più strani. Quelli capaci di farmi capire che strana non è la disabilità, ma chiunque ancora oggi veda nella disabilità qualcosa di strano o di diverso.

Anche l’essere speciale, ad esempio.

Non me ne vogliate, ma cosa renda speciale la disabilità non l’ho ancora capito per davvero. Ed ho paura.

Ho paura di questa società che i disabili prima li definisce speciali e diversi, poi dice siano come tutti gli altri, ma al tempo stesso non perde occasione per trattarli in maniera diversa, prendendoli in considerazione per quello che non possono fare e non per quello che, invece, possono fare nonostante tutto. Ho paura di questo controsenso assurdo, che i disabili li mette all’angolo.

Che blocca i loro sogni, le loro ambizioni.

Che li costringe a sopravvivere non conferendogli il diritto di vivere pienamente la propria vita. Perché, sapete, al contrario di quello che pensiate, i disabili una vita ce l’hanno. O meglio, la avrebbero, se solo i normodotati permettessero loro di vivere come meritano.

Che poi io, oltre a non aver capito cosa vedano di speciale nella disabilità, non ho neanche capito cosa sia questa normalità che molti rivendicano quando si trovano davanti una persona disabile.

Chi decide e in base a quali criteri, cosa sia la normalità? Chi è normale? Chi è il diverso? Non lo so. E sono certa non lo sappiate neanche voi.

Perché, la verità è che non esiste il normale e il diverso. La verità è che siamo tutti uguali. Siamo normali nel nostro essere così diversi.

É da qui che si dovrebbe ripartire.

Dall’essere consapevoli che la normalità cammini di pari passo con la diversità in ognuno di noi. Che la diversità non è strettamente legata alla disabilità, così come la disabilita non è strettamente legata alla diversità.

Lo so che è difficile. Che è più facile fermarsi ad un difetto fisico e non andare oltre. Ma, a volte quello che cerchiamo, quello che abbiamo bisogno di capire è proprio lì, da quella parte in cui non ci accingiamo a rivolgerci neanche per sbaglio. E allora, facciamolo almeno per una volta, questo sforzo. Andiamoci oltre quei difetti, oltre la paura che della diversità abbiamo.

E  diamola qualche possibilità ai disabili.

Diamo loro l’opportunità di dimostrare che non siano solo disabili, ma siano prima di ogni altra cosa persone che, in quanto tali, meritano di vivere coltivando i propri sogni senza doverli veder morire nel nulla ogni volta. Solo agendo in questo modo, forse, ci si può rendere conto del fatto che la disabilità non sia un mondo a parte, ma una parte del mondo da rispettare e prendere in considerazione proprio come tutte le altre.A

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