di Vittorio De Feo
“Vogliamo l’Italia sempre più aperta” queste le parole di Draghi, il quale convoca il secondo Consiglio dei Ministri della settimana dopo lo stop per la corsa al Colle. Sul tavolo ci sono gli allentamenti delle restrizioni dovute al Covid, le nuove regole sulla dad per la sua progressiva riduzione ma, soprattutto, l’estensione limitata del green pass, che porta di fatto al suo superamento, con l’annuncio di un vero e proprio calendario per la fine delle restrizioni. “I dati sulle vaccinazioni sono incoraggianti” ha detto il premier ai ministri, aprendo la riunione del Governo. Sulla base dell’evidenza scientifica e continuando a seguire l’andamento della curva epidemiologica si indica il percorso progressivo di uscita dall’emergenza, con la durata illimitata del green pass e maggiore libertà per chi ha completato il ciclo vaccinale.
“Necessario uno sprint” il messaggio rivolto al Paese dal premier ma anche alla sua squadra di governo, sulla quale pesano fibrillazioni e diffidenza accumulate nella partita del Quirinale, che si materializzano oggi con la diserzione dei ministri leghisti al momento di votare le norme covid sulla dad e le quarantene a scuola perchè discriminerebbero i bambini non vaccinati. “Un dissenso tecnico e non politico. La questione era già stata al centro di un’ampia discussione nella cabina di regia” precisano dalla Lega. Assente il capodelegazione Giorgietti. Al suo posto presente il ministro Gravaglia. E’ sul principio, sul quale già ieri al termine del consiglio federale della Lega, Salvini aveva alzato le barricate dichiarando “no a differenziazioni per i bambini” che la Lega si impunta, mettendo nel mirino il ministro Speranza. “Non è cosi che si incentivano i no vax e, soprattutto, non si può fare sulla pelle dei bambini” la linea del partito. Uno strappo destinato a pesare negli equilibri della maggioranza. Promossi, invece, dalla Lega, al netto dell’astensione le aperture e il superamento del green pass. Cambi in corsa anche per la dad.
“Oggi ci occupiamo della scuola in presenza che è sempre la priorità di questo governo. Veniamo incontro alle esigenze delle famiglie che trovano il regime attuale delle quarantene troppo complicato e restrittivo” le parole di Draghi. Ma sul tavolo c’è anche il calendario del Pnnr. “Necessario accelerare” il messaggio del premier “per conseguire almeno quarantacinque obiettivi entro giugno”. Il nuovo decreto legge ha tolto ogni restrizione per chi si è vaccinato e ha ridotto notevolmente il ricorso alla didattica a distanza negli istituti scolastici. Il certificato verde non avrà scadenza per chi ha già fatto la dose booster oppure con due vaccinazioni ed è guarito dal covid. Per tutti gli altri, la valenza resta ferma a sei mesi. I governatori avevano chiesto all’esecutivo di cancellare la ripartizione dell’Italia in tre colori, giallo, arancione e rosso. Dopo il parere del CTS, la distinzione rimane in base al livello di rischio ma solo per i non vaccinati. Dal momento dell’entrata in vigore del nuovo decreto, lunedì prossimo, per chi ha il super green pass, cadono tutte le limitazioni, anche in zona rossa. In sostanza per i vaccinati con dose booster resta solo l’obbligo della mascherina e del distanziamento. Cambiamenti importanti anche per quanto riguarda la scuola, a cominciare dalla quarantena per i più piccoli. I bimbi fino a sei anni saranno costretti a casa solo se in classe ci sono più di cinque positivi ma con una riduzione da dieci a cinque giorni del periodo di isolamento. A partire dalla scuola primaria ci saranno distinzioni tra vaccinati e non vaccinati. Per le elementari con cinque positivi in classe, saranno costretti alla didattica a distanza solo i bambini privi del tutto di copertura vaccinale. Per tutti gli altri scatterà l’autosorveglianza ma potranno continuare a frequentare le lezioni in presenza. Stesso discorso per medie e superiori ma per i ragazzi dai 12 anni in su, la dad è prevista solo per i non vaccinati a partire dal secondo caso di positività nella stessa classe. L’allentamento delle misure arriva dopo giorni di lento calo degli indicatori della pandemia.