Di Felice Massimo De Falco
Lunghi capelli mori, occhi da orientale e una bocca carnosa: ecco chi è Noemi Montanaro, una delle quattro protagoniste del docu-reality di Mtv, Mamma che Riccanza, nel cast con Katia Pedrotti, Sabrina Ferrara e Natasha Slater. Il programma di Mtv, inoltre, non è il primo show a cui Noemi Montanaro prende parte, dal momento che è stata protagonista anche del docu-reality made in Napoli dal titolo Lucky Ladies e andato in onda su Fox Life. La Montanaro è un’imprenditrice con la passione per la moda. Noemi, infatti, ha realizzato una linea di borse di lusso che prende ispirazione da sua figlia Cecile e anche il nome del brand fa riferimento proprio al suo amore più grande che si chiama Cecile Zaffiro.
Classe 1986, Noemi Montanaro è originaria di Napoli e risiede nel quartiere Posillipo in un palazzo che è di proprietà della sua famiglia. La Montanaro, infatti, discende da una storica famiglia d’origine aristocratica. Alta 1,70 cm per 50 kg, Noemi Montanaro reincarna in pieno la tipica bellezza mediterranea che contraddistingue le donne del Sud, dotata di fascino che ben si sposa con quell’aria erotica che tratteggia il suo sguardo. Fin da piccola, inoltre, Noemi ha sempre avuto la passione per il mondo della moda che l’hanno portata a scegliere di voler frequentare l’Accademia di Belle Arti conseguendo il diploma.
Noemi è diventata mamma da giovanissima e sua figlia Cecile, nata nel 2014, rappresenta tutto il suo mondo, tanto da averle dedicato il nome del suo brand di lusso.
Noemi è una forte appassionata di pole dance acrobatica. Da quando è piccola ha sempre praticato l’equitazione. Anche la figlia di Noemi pratica equitazione Noemi non ha tatuaggi, ma gli piace l’uomo tatuato. Noemi si definisce una mamma rock e super glamour. Genio e sregolatezza.
Noemi si mette “a nudo” per noi
- Noemi sei un personaggio eclettico e sopra le righe. Le tue creazioni si rifanno all’erotismo. Come si esprime l’erotismo nell’arte?
Una società falsamente bigotta ha contribuito a vestire con accezione negativa questo termine, traducendolo beceramente come “ciò che provoca sessualmente”.
Stando al suo significato etimologico, il termine deriva da “Eros”= amore.
Senza entrare in disquisizioni pedagogiche prima che “l’amor cortese” desse all’amore la sua odierna connotazione l’eros era la prima formulazione dell’amore inteso come pulsione alla vita. L’erotismo nelle mie opere è impregnato di carnalità; Ma nella sua materia carnale è la storia di un sentimento. È la storia di come ci si attraversa emotivamente, conquistando, gioiendo, ferendosi. Conoscere se stessi attraverso l’erotismo è mettersi a nudo senza spogliarsi necessariamente o considerandolo solo un dettaglio accessorio. La maturazione sessuale di una donna è quanto le permette di amare in modo completo, ed è si connessa con l’erotismo ma in un abbracciarsi complessivo che accoglie la scoperta libera del proprio corpo, della propria mente, della propria sensibilità. Ed è quanto la mia arte mira a liberare.
- Cosa passa tra erotismo e sessualità?
La sessualità è un accessorio dell’erotismo. Come spiegavo in merito alla mia arte, l’erotismo coinvolge più sfere identitarie: il corpo, la mente, la sensibilità. La sessualità è il canale attraverso cui l’erotismo traduce la flessuosità del corpo, il suo linguaggio, la sua offerta, talvolta la sua resistenza o per contro slancio a travalicare il limite. La sessualità non può esistere senza il corpo, l’erotismo può passare attraverso il corpo, ma può superarlo e rappresentare il corpo anche senza il corpo.
- Cos’è la femminilità?
La femminilità è una dote innata sulla quale i primi modelli di riferimento nella nostra educazione infantile ed adolescenziale rivestono un ruolo decisivo. Stereotipi culturali elaborano un cliché che riconosce in talune formule di comportamento denominatori comuni e imprescindibili dell’essere donna. Per me essere “femmina”è essere naturalmente elegante, armonica nei propri movimenti, squisitamente manipolatrice attraverso la parola che sulle labbra di una donna è canto di sirena ammaliatrice, è misteriosa, erotica, intelligente, e ha un equilibrio assoluto tra forza e fragilità. E capricciosa. Amante della bellezza. Esigente, perché conosce il suo valore
- Prediligi amicizie maschili o gay. Perché?
Prediligo nelle mie amicizie i gay. Perché? Perché gli uomini ci provano sempre. (Sorrido). Non esiste una ragione specifica per cui mi trovo ad avere più amici tra i gay anche perché ciò discriminerebbe i gay come una categoria di uguali mentre ciascun amico che ho ha una personalità, anima e sensibilità propria. Ma credo che il percorso di accettazione dell’omosessualità e quello successivo di rappresentarla al proprio contesto socio-familiare (specie se conservativo) sia un ostacolo importante nella cui conquista l’anima si eleva e matura emotivamente in modo accelerato rispetto il percorso di un eterosessuale. Inoltre dove l’eterosessuale per natura proietta una gran parte delle proprie energie nella Famiglia, e nella progenie come proiezione di se nel tempo, come traccia della propria permanenza, l’omosessuale sollevato da questo fardello si proietta più frequentemente alla gloria attraverso la propria opera. Nel mondo omosessuale ho incontrato i migliori geni, creativi, e non di meno tra gli amici più sinceri e di aperte vedute che ho.
- Nelle tue opere c’é la proiezione di te stessa?
Nella mia opera artistica dispiego intera la mia autobiografia. Nella moda, racconto il mio gusto, come vorrei vedere vestite le donne: audaci, regali, taglienti.
- Qual é il limite per non scadere nell’impudico?
Il concetto di pudore non è un concetto naturale per l’uomo, bensì una convenzione sociale. Non esiste perciò in valore assoluto. È come la bellezza, che è relativa all’occhio dell’osservatore come si dice. Qualche volta sono stata su spiagge nudiste, e lì il nudo integrale era vissuto con naturalezza e senza malizia alcuna. Altrettante volte mi sono trovata in grotteschi salotti borghesi dove sentivo gridare allo scandalo per una mia scollatura troppo audace. In tal senso ho fatto di me stessa il mio parametro di giudizio. Mi affido al buon senso.
- Sei un’avventuriera, sei fieramente aristocratica. In quel mondo lì si concepisce il sesso diversamente?
É un luogo comune che nei circoli aristocratici si viva un sesso vizioso. Sarà un eredità desadiana? In dubbio posso dire che muovendomi per ambienti estremamente trasversali, di grande ricchezza monetaria ed estrema semplicità posso dire che nel primo esiste moltissima più perversione perché fondamentalmente c’è molta più noia. Chi ha tutto non gioisce più di nulla, vecchio detto e perciò provare nuove esperienze serve per superare la noia. Chi deve alzarsi al mattino e lavorare sicuramente passa meno tempo su siti porno e di escort e se tornato a casa stanco riesce ad avere un rapporto con il partner è l’ultimo atto di forza prima del sonno. Inoltre in contesti estremamente abbienti, tutto è mercificabile, l’anima la si esplora molto meno.
- Un amore autentico può passare prima dalle coperte?
assolutamente si. Ho avuto tre storie importanti. Quella con il padre di mia figlia (ex marito), quella con il mio grande amore che ricorderò sempre, e quella con il mio attuale compagno. Sono stati tutti e tre colpi di fulmine, che hanno atteso minuti o poche ore per consumarsi fisicamente. Sono stati grandi amori.
Il sesso dice la verità. Non puoi mentire. Tutte quelle che sono le tue resistenze mentali o emotive frenano il corpo. L’atto sessuale è un atto di conoscenza e quanto mi hanno confermato tutti e tre questi uomini è stato di aver capito proprio nella mia libertà sessuale che io fossi una donna moralmente libera, con un pensiero libero. E “va il pensiero”…
- Cerchi scandalo nella rappresentazione del tuo corpo o mettersi “a nudo” é un’inclinazione caratteriale?
Ammetto di aver giocato anche a scandalizzare con qualche nudo, ma solo perché detesto l’ipocrisia borghese in merito. Ma nell’ambito delle mie opere il nudo ha sempre un valore simbolico e mai fine a se stesso. Nell‘arte il nudo contribuisce a creare l’elemento onirico perché spoglia il corpo di tutti quegli accessori che nell’abbigliamento lo rendono invece inscrivibile in certi codici: luogo, periodo storico, ceto sociale. Perciò il corpo nudo ha carattere universale, si presta a farsi simbolo e come tale permette all’osservatore di identificarsi
- Che messaggio vuoi far passare attraverso le tue creazioni?
le mie creazioni vogliono trasferire libertà. La poetica duchampiana e dadaista in generale, considerava che la “non-arte” professasse la negazione del gesto artistico e perciò l’implicito fondamento di doverla richiamare/affermare per negarla poi. La società in cui viviamo è a mio avviso molto più schiava di quanto crede. Perché divisa principalmente in coloro che aderiscono ai dettami delle sovrastrutture sociali e coloro le cui azioni e parole sono sempre una negazione delle consuetudini sociali.
Il pensiero veramente libero non è quello anticonformista comunque impregnato di un tacito dialogo con quello corrente. È il pensiero che trova una forma autonoma, affrancata, una visione. E la mia arte vuole essere l’espressione di questa terza via. Libera e futura.