di Anna Adamo
Non ho mai creduto al “certi amori non finiscono, fanno giri immensi e poi ritornano”. Forse, perché agli amori finiti, il tempo di ritornare non l’ho dato in nessuna occasione.
Nelle minestre riscaldate ho sempre trovato un non so cosa di riprovevole. Secondo me, le cose, quelle che hanno le radici ben piantate nella verità, non finiscono. Finisce solo quello che non è reale. E se qualcosa finisce, non c’è motivo per cui debba ricominciare. Si, io sono fatta così, purtroppo.
Per me è tutto o bianco o nero. E a nulla valgono i tentativi di coloro i quali cercano di farmi capire che tra il bianco e il nero, a volte, esiste anche il grigio. Quel grigio che non ho voluto prendere in considerazione neanche quando decisi che io e la scrittura avremmo preso strade diverse. Quando decisi che scrivere fosse un sogno troppo grande per la bambina troppo piccola che ero in quel periodo. Si, quello che provavo per la scrittura era amore. Lo stesso amore che ancora oggi provo.
Che poi sapevo non sarei rimasta piccola per sempre e, una volta cresciuta, quell’amore finito ancora prima di iniziare lo avrei rimpianto. Ma, ai rimpianti mica ci pensavo! Tutto ciò che mi passava per la testa ruotava intorno al fatto che oltre ad essere troppo piccola non fossi neanche all’altezza di quell’amore.
Questa sensazione di non essere all’altezza di niente me la porto dietro da sempre, complice anche il fatto che non abbia mai incontrato qualcuno che mi abbia fatto cambiare idea.
Anzi, la maggior parte delle persone che hanno incrociato il mio cammino, di questa mia debolezza ne hanno fatto il loro più grande punto di forza. Ma, va bene così.
Perché, grazie al loro comportamento ho compreso che la capacità di sentirsi all’altezza di qualcosa non è data da ciò che pensa la gente. È data da noi stessi.
Da quello che sappiamo.
Da quello che ci fa battere il cuore anche quando sembra tutto sia finito. L’ho capito quando io e la scrittura ci siamo ritrovate.
Quando lei è stata capace di ritrovarmi in fondo a quel tunnel che sembrava essere senza alcuno spiraglio di luce.
Ebbene si, in quel momento ho capito quanto abbia sbagliato in tutti questi anni a non aver dato a quell’amore l’ opportunità che meritava. Ho capito che avrei sbagliato ancora se quell’ opportunità non gliel’avessi data per la seconda volta e mi sarei lasciata prendere dalla paura di non essere all’altezza. Perché, alla fine, chi si appartiene si ritrova.
E se dopo tutti questi anni io e la scrittura ci siamo ritrovate,un motivo ci sarà.
E probabilmente, è dovuto al fatto che “certi amori non finiscono, fanno giri immensi e poi ritornano”, per davvero. E per davvero, almeno una volta nella vita, io devo ammettere di aver sbagliato. Di aver sbagliato a non credere che prima o poi, tutto torni. Anche l’amore. E non importa se sia verso una cosa o una persona, importa solo che sia vero.
Vero come quello che lega me alla scrittura.