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21 Dicembre 2024

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“Nude allo specchio”, ecco Miry D’Amico

Di Felice Massimo De Falco

Miriam é di origini capuane, volto già noto nel mondo dello spettacolo per performance nell’ambito della musica e della conduzione. Una showgirl, che vanta – tra l’altro – anche collaborazioni con artisti di rilevanza e ruoli in due film, che saranno proposti al pubblico quest’anno, oltre che partecipazioni a diversi programmi nazionali come i “Fatti vostri”, “Le Iene” e “Italian Got Talent”.
Premiata come artista dell’anno al Premio “Tortuga” di Antonio Del Sole, con la menzione “Alla brillante artista Miry D’Amico”, la showgirl ha avuto un ruolo anche in uno spot per conto di una grossa azienda che uscirà a giorni su Sky. Nata artisticamente nel 2008 con il nome di “Dolcemora”, Miriam D’Amico ha ricevuto altre importanti attestazioni, quali il Premio Città di Roma, il premio Nomentum e “L’Ugola d’Oro” al Gilda. È stata anche madrina in diverse manifestazioni.
Miry d’ Amico é figlia d’arte, è stata premiata a Napoli presso Villa Domi come artista dell’anno al Premio del Mediterraneo di Ugo Autuori.
Durante la serata la dolce Miry D’ Amico si esibita con il suo ultimo singolo “Libre”, brano scritto e arrangiato da Mario Basile, che può essere ascoltato anche su YouTube, una poesia cantata sul tema della violenza sulle donne.
La violenza sulle donne è un problema cronico e radicato che riguarda rurri, non solo l’ambito domestico e personale, non solo i “soggetti violenti”: riguarda la società, la nostra idea di civiltà, e, soprattutto, l’educazione dei nostri figli.
“Libre” ha una trama struggente che ricalca una parte autobiografica della storia della cantante, che vuole rappresentare la femminilità e la sua centralità.
Ha una splendida famiglia, tre figli che la rendono ogni giorno sempre più felice e il suo futuro marito, Gino Cocciardo, che la segue costantemente.

Miriam si mette “a nudo” per noi

  • Da dove nasce la tua dimensione artistica?

Sono nata artisticamente all’età di 14 anni facendo Karaoke e piccole feste di piazza, all’inizio era un gioco fino a che crescendo l’arte è diventata una parte di me.

  • Quando hai capito che lo spettacolo era il tuo contesto?

A soli 19 anni venni scelta da un produttore di nome Tony al Parlamento che mi fece provare la sensazione di vivere veri palchi da vera star. Da quel momento capii che questo non era solo un gioco ma una vera e proprio passione.

  • Quali sono le qualità artistiche a cui

Tengo molto al canto e alla recitazione, sono due arti che in modo diverso mi fanno esprimere chi sono davvero.

  • Sei poliedrica: ma cosa preferisci fare?

Un’artista deve essere per la maggior parte poliedrica. Mi piace molto infatti migliorare la qualità di ciò che faccio e farlo sempre al meglio. Lungo il corso degli anni, partendo dalla mia nascita artistica come showgirl ho continuato a studiare e ad incrementare le mie passioni, ho condotto delle trasmissioni televisive tra cui FASHION STAR programma ideato e condotto da me con la regia di Gino Cocciardo, poi ho studiato dizione e recitazione con un grande maestro di Roma Tommaso Arnaldi, sceneggiatore e attore di molti film, tra cui uno in cui ho partecipato con un ruolo

  • Ti piace contaminare con altre culture ciò che esprimi. Quale cultura ti affascina di più?

Come precedentemente ti ho detto, la preferenza è nella canzone perché mi fa esprimere tramite le note più belle ciò che il mio cuore canta, ma oltre questo, la recitazione perché riesco ad immedesimarmi ogni volta in un personaggio diverso.
Adoro tutte le culture perché da loro possiamo apprendere diversi modi di vivere, non c’è una cultura che mi affascina particolarmente

  • Sei anche madre e compagna: come contempli tutti i ruoli?

Sono mamma di 3 meravigliosi figli, uno di 15 anni, il mio primo amore Giuseppe Emanuele, il secondo Giovanni Pio di 6 anni e la terza, la mia piccola donna di 2 e mezzo Giuliana Desiré. Sono la cosa più cara che ho, la gioia della mia vita, cerco di dargli sempre il meglio, i figli devono sentirsi protetti e sicuri con i genitori. Poi sono compagna, diciamo che con lui fare questo lavoro è semplice perché mi è accanto sempre e sposa i miei progetti data la sua competenza professionale a riguardo,fondiamo un cocktail di pura energia lavorativa quando collaboriamo dato che lui è regista, montatore ed inoltre é il mio fotografo personale

  • Cos’é la femminilità?

La femminilità è esprimere se stesse, alla fine è un atto di coraggio, perché va contro gli stereotipi, e ci fa sentire libere, trasportandoci verso la realizzazione dei nostri desideri. A volte siamo succubi di “gabbie” mentali e sociali, ma dovremmo smettere di ascoltare gli altri e provare a sentire cosa ci dice il corpo, e zittire un po’ quella parte di noi che ci fa sentire inadeguate e giudicate, provare ad ascoltare la “pancia”, l’io profondo, non le aspettative.

  • Qual é il tuo sogno?

Il mio sogno è quello di realizzare ciò che per cui adesso sto studiando, da poco ho intrapreso un’altra passione che ho da anni e per cui ho collaborato sempre da dietro le quinte che è la politica. Quest’anno mi sono messa in gioco in prima persona per cercare di portare ciò che è nella mia mente in città e provare a rialzare le aspettative dei giovani del nostro posto che ormai è lasciato un pó a se stesso. Un progetto che sposa uno sportello rosa principalmente.

  • Ti senti rappresentata da questa classe politica?

Parlando di classe politica, non credo che al momento mi rappresenti ciò che abbiamo a capo di questo governo per tante situazioni che non trovano affinità con i miei pensieri politici.

  • Come hai reagito psicologicamente alla pandemia?

La pandemia ha scosso un pó tutti facendo subentrare in uno stato di paura e depressione la maggior parte di noi.
Ho cercato di affrontarla guardando sempre alla fine del tunnel e mai all’inizio così evitando di essere travolta da stati di angoscia, nell’attesa che finisse mi sono sempre inventata qualcosa per non rimanere mai ferma ad aspettare la fine.
Per fortuna sembra che adesso sia proprio arrivata, ma dobbiamo continuare ad essere responsabili per evitare di far trovare a questo buco nero una strada ancora più lunga.

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