Gentile Sindaco, architetto Enzo Napoli
mi rivolgo a Lei non tanto come direttore di una testata, Lei è sollecitato da stampa più autorevole, ma come padre. Come padre che non si convince di vivere in una ‘zona maledetta’, mi rivolgo a Lei come cittadino che ha passato le notti in tenda per chiedere la verità.
Il tema delle Fonderie Pisano, e più in generale dell’inquinamento, è diventato centrale a Salerno.
Un autorevole e prestigioso Istituto, l’Istituto Zooprofilattico della Campania, ha consegnato (e lo studio Spes, commissionato dalla Regione Campania) dati allarmanti che vanno approfonditi.
Nella zona di Salerno ‘alta’, ed in un pezzo della Valle dell’Irno, i livelli di alcune sostanze tossiche nel sangue, mercurio, cadmio e diossine, sono superiori alla media rispetto ad un campione rappresentativo della popolazione. Gli insediamenti industriali incidono, probabilmente incidono le Fonderie Pisano che sono ubicate nel Comune capoluogo.
Apprezzati oncologici, nominati dalla Procura di Salerno, raccontato di correlazioni preoccupanti e significative fra alcune forme tumorali e la presenza nella zona.
Bisogna fare qualcosa. E ‘necessario leggere i dati in ‘maniera serena, intervenire per rispondere alle legittime preoccupazioni dei cittadini. E ‘necessario immaginare e strutturare soluzioni concrete per superare le criticità. Mi auguro venga fatto.
E se non saranno previsti interventi mi auguro Lei voglia agire per rassicurare i suoi cittadini. Se ha dati o riscontri diversi ci aiuti a capire. Se ci allarmiamo inutilmente ci spieghi.
Intervenga, la mia è una preghiera laica, perché il silenzio resta incomprensibile. Perché non è il tempo dello scontro ma del confronto, con ogni singolo cittadino, con le Associazioni in prima linea, con chi ama Salerno.
Con Stima
Gaetano Amatruda