“Fatico a parlare di sconfitta o di vittoria. Indagini e processi non sono match. Non avevamo, né mi sembra che ci siano adesso, somme da tirare: dovevamo verificare le responsabilità penali delle persone e questo abbiamo fatto, dentro le regole del codice penale e di procedura penale”. Così al Corriere della Sera, Gherardo Colombo, trent’anni fa magistrato del pool Mani pulite.
Nel colliquo che ripercorre parte della sua carriera parla del suo “imbarazzo” per il ruolo mediatico dato ai magistrati del pool di Mani Pulite e delle monetine tirate a Craxi dice: “Mi fece un effetto negativo anche all’epoca. Le persone vanno rispettate comunque. Non credo proprio che abbiamo stimolato noi reazioni del genere, certamente non io”.