Gli interventi previsti dal Governo per arginare il ‘caro bollette’ sono apprezzabili ma insufficienti. L’ultimo Consiglio dei Ministri ha stanziato circa 8 miliardi, di questi 5,5 per imprese e famiglie.
Non è una questione di risorse ma di tempi. Di scelta di fondo.
Gli aumenti erano previsti da tempo e l’Esecutivo, per tutelare famiglie ed imprese, avrebbe dovuto impedire gli scatti. Avrebbe dovuto, poi, avviare una rivoluzione vera, dalle autorizzazioni al regime fiscale, per tutto quanto è universo delle sostenibili. Nulla.
Gli incrementi di luce e gas, di questo inizio 2022, rapportano un punto di non ritorno e non ci saranno misure sufficienti: non si potrà tornare più indietro. Il danno è fatto.
L’esecutivo Draghi, che ha ereditato il disastro, non è riuscito a frenare un auto in discesa e con i freni sottosopra. Lo schianto c’è stato ed il conducente ha sempre parte di responsabilità.
Le ha perché nessuno obbliga alla guida. Chi sale sull’auto ha piena contezza dei problemi ed ha sempre la possibilità di imboccare una direzione diversa.