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15 Novembre 2024

Chi siamo

“Ucraina: anziani, disabili e bambini. Un dramma oltre la guerra”.

di Anna Adamo


Oltre la paura, la disperazione, il sangue, i bombardamenti. Oltre quello che sentiamo e vediamo sul conflitto Russia-Ucraina, c’è molto di più.
C’è il dramma nel dramma.
Quello che si consuma in silenzio, senza nessuno che ascolti, che se ne prenda cura come dovrebbe. Quello che riguarda gli ultimi, coloro i quali vengono presi in considerazione quando conviene e non quando ne hanno realmente bisogno, cosa che avviene anche altrove, non solo in Ucraina.
Del resto, tutto il mondo è paese.
Ma, in un momento come questo, in cui la distruzione e la morte fungono da protagonisti, sapere che gli ultimi restino ultimi, fa più male di quanto si possa immaginare. Ebbene si, il dramma della guerra è proprio questo: sapere che gli ultimi continueranno ad essere ultimi.
O meglio, lo diventeranno ancora di più. E no. Non è vero che in una situazione come quella che si sta verificando in Ucraina tutti sono uguali. Il dramma è lo stesso per tutti, sia chiaro.
Però, diverso è il modo in cui tutti possono farvi fronte. E diverso, quindi, dovrebbe essere anche il nostro modo di approcciarci alle persone, alle loro capacità di reagire a quello che accade. Questo avremmo dovuto già saperlo. Avremmo dovuto già tener conto del fatto che, se fosse accaduto qualcosa, disabili, anziani, malati e bambini non avrebbero saputo come fare, come mettersi in salvo.
Invece no.
Non ne teniamo mai conto. O almeno, non quando dovremmo. Ce ne ricordiamo quando è troppo tardi. Eppure, pervenire è meglio che curare.
Ma, noi siamo fatti così e non possiamo di certo cambiare le cose.
Possiamo, però, adesso che il bisogno di prendersi cura di chi non può farcela da solo è più forte di ogni altra cosa, recuperare tutto quello che non abbiamo fatto fino ad ora, mettendoli finalmente per primi, quelli che consideriamo sempre ultimi e, invece, sappiamo benissimo avrebbero bisogno di qualche attenzione un più.
Diamogliele, queste attenzioni di cui necessitano. É con loro e per loro che dobbiamo combattere.
Lo dobbiamo alla loro dignità, al loro coraggio di non arrendersi.
Ed è vero che alla fine gli ultimi saranno i primi, ma è altrettanto vero che in questo caso, tutto dipende da noi. Soprattutto la sorte degli ultimi.

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