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18 Novembre 2024

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“Nude allo specchio, ecco Martina Palmitesta

Di Felice Massimo De Falco

Non ancora camminava che già ballava diceva sempre sua madre e così è iniziata la sua carriera. La sua formazione è iniziata a Francavilla al Mare frequentando una nota scuola di danza ma la sua vera passione era recitare. Ha frequentato l’accademia diretta da Enzo Garinei a Pescara perfezionando poi la tecnica in numerose scuole di recitazione tra Pescara e Roma con coach anche di calibro internazionale. Quando la vita le pose davanti ad un bivio scelse di venire a a Roma e tentare la sorte. L’inizio è stato durissimo ed ancora la scalata è lunga.

Martina si mette “a nudo” per noi

  • Quando hai capito la tua dimensione artistica, il palcoscenico piuttosto che le punte dritte?

Il mio sogno di bambina era voler fare la ballerina. Ma pur studiando con costanza e tanta passione, non era il mio futuro. E pur ballando, era come se la mia arte non fosse completa, come se gridassi senza voce. Ma io avevo voglia di urlare! Ed è così che finalmente ho trovato la mia dimensione. Perché in fondo la recitazione è un po’ dire parole che non pronunceresti mai!

  • Quale emozione fra le tante ti dà il palcoscenico?

Il momento più bello è l’attesa del debutto, dove il corpo vibra,in un mix di tensione,eccitazione ed emozione. Poi quando sei lì, all’apice dell’interpretazione del tuo personaggio, dopo un profondo percorso di studio e Concentrazione, la tua essenza si lascia andare e respira insieme al pubblico. Si innesca un incantesimo inspiegabile. Percepisci i respiri di chi ti guarda, senti addosso la loro attenzione, il loro esserci. Senti il tuo denudarsi, per concedersi alla interpretazione. È questa l’emozione più grande per me. Ciò a cui si assiste non è finzione ma realtà. Finalmente il prossimo 16 Marzo tornerò in scena al teatro lo Spazio a Roma, dopo due anni e mezzo di assenza, con le “Dissolute Assolte” scritto e diretto da Luca Gaeta. Non vedo l’ora di respirare di nuovo il calore del pubblico.

  • Sei versatile, hai fatto anche Tv. É molto differente dal teatro per te?

Sembrano due mondi completamente diversi ma in realtà sono simili. La mia attrice è la stessa, cambiano solo il modo e il mezzo con cui la comunicazione arriva allo spettatore.

  • Quali tra i personaggi importanti con cui hai lavorato ti ha lasciato in eredità un bagaglio interiore?

Il mio prossimo film da protagonista “Il quaderno nero dell’amore” scritto e diretto da Marilu’ Manzini, tratto dall’omonimo romanzo. Ho dovuto interpretare un’aspirante show girl vittima dal cuore e dalla vita: da un lato costretta dalla madre a raggiungere l’obiettivo donando il suo corpo per raggiungere il successo e dall’altro costretta all’amputazione di entrambi gli arti inferiori a causa di un tumore. Il percorso per raggiungere questo profondo vissuto emotivo e fisico mi ha messo a dura prova, mi ha costretto a scavare dell’anima per toccare le stesse corde che emotivamente riuscissero a rendere reale quegli occhi, quelle lacrime, quel sorriso triste. Paola la porterò sempre con me, nel mio cuore.

  • L’epidemia ha piegato cultura e spettacoli. Come hai reagito?

È stata dura all’inizio perché avevo Da poco debuttato a teatro con un monologo da solista, un vero e proprio One woman show dal titolo 7Psicosi scritto e diretto da Valentina Ghetti e si prospettava un anno ricco di repliche dopo il successo della prima. Poi all’improvviso tutto si è fermato. I motori, le luci, la vita si è spenta all’improvviso. Mi sono dovuta reinventare, trovare la forza interiore di non perdere la luce un quel periodo dove il buio ci circondava. Ho studiato, riflettuto. Ho imparato tanto in quel periodo, ho riscoperto il valore del tempo e quanto sia importante non lasciarsi ingoiare dalla frenesia di questo mondo che gira così velocemente.

  • Sei te stessa sul palco così come nella vita quotidiana?

Assolutamente no, sul palco sono di più!

  • Il ballo resta comunque un accessorio del tuo skill artistico. É importante anche in scena sapersi muovere?

Il controllo del corpo è fondamentale per il cinema, per il teatro. Riuscire ad avere la consapevolezza di ogni singola parte del proprio corpo e riuscire ad utilizzarlo con un determinato scopo, il linguaggio non verbale delle volte è molto più pungente di una parola. Ancor di più se il corpo e la voce sono discordi. Per l’attore il corpo è uno strumento da tenere in allenamento e prendersela cura ogni giorno. E comunque un po’ della ballerina mancata che è in me, vive in ogni personaggio.

  • Parliamo di politica. Sei soddisfatta della nostra classe dirigente?

Credo che affidarsi e avere la fiducia nell’altro sia la base per far andare bene le cose. Le regole vanno seguite con rispetto di chi sa più di noi.

  • Cosa pensi delle parole del Papa secondo cui le coppie non fanno più figli preferendo gli animali?

Credo che abbia ragione. Ma anche la situazione storica non ci è stata di aiuto, questa malattia sociale ha reso impossibili le relazioni, per cui chi era solo è diventato ancora più solo. Insomma, io credo che un figlio sia il frutto dell’amore di due persone che hanno deciso di diventare una cosa sola. Ma questo periodo storico non aiuta.

  • Il tuo sogno nel cassetto qual é?

Ho parecchi sogni. Da un punto di vista di carriera il mio sogno sarebbe quello di Andare a vivere in America e realizzare un Musical per il cinema. In verità mi accontento di riuscire a vivere di quello che amo fare senza pretese. Vivere felice amando ed esser le amata.

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