di Roberta D’Amico
Giorni turbolenti all’interno della maggioranza di governo per la Riforma del Catasto, che passa in Commissione per un solo voto di differenza.
La riforma, in particolare ha suscitato un aspro scontro tra il centrodestra e il Governo Draghi, al punto da mettere in crisi il Governo stesso.
La riforma del catasto prevede la “modifica della disciplina relativa al sistema di rilevazione catastale, al fine di modernizzare gli strumenti di individuazione e di controllo delle consistenze dei terreni e dei fabbricati.”
In particolare, la rottura si è consumata sull’articolo 6 della legge delega per la riforma fiscale.
L’articolo 6 punta a far emergere nei registri i cosiddetti “terreni fantasma”, ossia quelli non registrati in modo corretto. Ciò consentirebbe un controllo dei terreni e dei fabbricati, e un’integrazione delle informazioni a decorrere al 1° gennaio 2026.
Una riforma che ha spaccato la maggioranza e ha compattato il centrodestra su uno dei temi da sempre considerato fondamentale: il prelievo sulla casa e la preoccupazione dell’aumento della pressione fiscale. Per tale ragione, il centrodestra attraverso un emendamento ha proposto la cancellazione di tale norma.
Ciò ha consolidato l’asse tra Berlusconi e Salvini che votano compatti in commissione sull’emendamento con Coraggio Italia e due deputati di Alternativa.
Una conta che finisce male e si scontra con la compattezza di Leu, PD, M5S e IV cui si uniscono un deputato del misto, Nunzio Angiola di Azione e Alessandro Colucci di Nci.
L’esponente di Italia Viva, nonché Presidente della Commissione Finanze della Camera, Luigi Marattin, rispedisce al mittente anche le accuse della destra di voler aumentare le tasse sulla casa: “Non è possibile che si usino argomentazioni così false, non è sano un dibattito pubblico per slogan. All’articolo 6, comma 2 c’è scritto che questa mappatura del catasto non ha finalità fiscali. È macchiettistico far credere che nel 2026 possa arrivare un oscuro burocrate che preme un bottone e ti mette una tassa”.
Tale presa di posizione dimostra tutte le difficoltà che avranno nelle prossime settimane i partiti a tenere insieme la larghissima alleanza di governo.
Se da un lato il centrodestra è compatto, dall’altro il Premier Draghi, non perde occasione per misurare la sua forza e imporre la linea. Il processo di riforma, tra l’altro, si muove in una visione più ampia. Infatti, l’aggiornamento del catasto è tra gli obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, un obiettivo da raggiungere per non perdere i fondi destinati all’Italia.