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15 Novembre 2024

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Pier Francesco Zazo, l’ambasciatore che in Ucraina ha messo in salvo 100 vite, tra cui 20 bambini

Di Felice Massimo De Falco

Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha voluto ringraziarlo pubblicamente: Pier Francesco Zazo, ambasciatore in Ucraina, ha salvato solo la notte scorsa 100 vite, tra cui venti bambini. Ora è impegnato nel complicato trasferimento della mission diplomatica italiana a Leopoli, ma con l’incedere della guerra e il continuo aumentare del flusso dei profughi ai confini dell’Unione europea, il grosso del lavoro sta ancora per iniziare. 

Ma chi è questo nostro eroe civile? Zazo è nato a Benevento nel 1959 e, come molti diplomatici italiani, si laurea in scienze politiche alla Luiss nel 1984. L’anno dopo entra in diplomazia e nel 1986 viene nominato Segretario di legazione al Dipartimento per la Cooperazione allo Sviluppo.
Sono gli anni in cui il servizio militare è ancora obbligatorio e, assolta la leva, nel 1987, Zazo entra nella segreteria particolare del sottosegretario agli Esteri e dopo pochi mesi alla direzione generale Emigrazione.
Parla il tedesco, l’inglese, il russo, il francese e lo spagnolo e nel 1988, finalmente, il primo incarico all’estero: secondo segretario a Seul dove sarà anche segretario commerciale e, dal 1992, primo segretario. A metà di quell’anno viene trasferito a Stoccolma come primo segretario commerciale e poi consigliere di legazione. In Svezia resterà fino al 1996, quando torna a Roma per lavorare di nuovo alla direzione generale per la Cooperazione allo sviluppo dove resta fino al 1999 quando arriva per la priva volta a Kiev e assumere il ruolo di primo consigliere.  Tre anni dopo è consigliere commerciale a Mosca, dove nel 2003 diventa Consigliere di ambasciata, poi Primo consigliere commerciale. 

Nel 2006 è di nuovo a Roma, ancora alla  direzione generale per la. Cooperazione allo sviluppo e nel 2010 il passaggio di grado a Ministro plenipotenziario che lo porta a diventare ambasciatore a Canberra (con competenze per un’anrea vastissima che va dall’Australia alle Isole Figi, a Papua Nuova Guinea, Vanuatu, Isole Salomone, Micronesia e Repubblica di Nauru.

Dal 2018 è alle dirette dipendenze del direttore generale per la promozione del sistema Paese e poi per la Mondializzazione e le Questioni globali e infine inviato speciale per gli Stati insulari di piccole dimensioni del Pacifico e coordinatore per la partecipazione dell’Italia ai programmi multilaterali riguardanti l’Antartide.
Torna in Ucraina con la moglie e i due figli nel gennaio del 2021 come Ambasciatore d’Italia, un anno e due mesi prima dello scoppio della guerra.

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