“Un milione e mezzo di profughi ha lasciato l’Ucraina in otto giorni, un afflusso impressionante, una valanga umana che entra ed esce dalla dogana ogni minuto”. Questo e’ un momento unico e storico per il nostro continente, neppure gli spostamenti causati dalla guerra in Jugoslavia avevano raggiunto queste dimensioni”. Cosi’ in un’intervista a La Repubblica l’Alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati Filippo Grandi.
L’Unione europea ha deciso “una protezione temporanea: tutti gli ucraini possono entrare nell’Unione europea senza dover passare per procedure di asilo. Per un anno, rinnovabile” ricorda. In questo momento l’anello debole per l’ospitalita’ ai rifugiati e’ “la Moldavia – aggiunge -. E’ un Paese fragile, esposto, fuori dalla Ue e dalla Nato. Tre milioni di abitanti hanno visto oltre centomila ucraini varcare le loro frontiere. E’ davvero difficile gestire la situazione per loro, dobbiamo aiutarli molto”. La Polonia invece “regge il colpo e il fatto che gia’ conoscesse il popolo vicino, avesse una comunita’ straniera al suo interno, e’ diventato un elemento positivo”. L’Europa pero’ “non ha mai avuto grande pazienza” sul tema dei migranti. C’e’ un’impazienza sociale e politici che ne approfittano per seminare ostilita’”. Se l’esodo continuasse, “non durera’ la generosita’ dei popoli”. Rispetto alle discriminazioni nei confronti dei rifugiati neri “ci sono stati senz’ altro degli episodi – commenta – ma le autorita’ polacche hanno detto che vogliono accogliere tutti”.
“Da un dramma cosi’ grande – dice Grandi -si esce “solo con la fine dei bombardamenti. Un ulteriore protrarsi delle ostilita’ causerebbe danni incalcolabili sul piano geopolitico e umano”.