di Anna Adamo
Li ha sgridati, l’insegnante, gli alunni di quella scuola primaria in provincia di Parma che hanno sporcato le pareti del bagno con le feci. Li ha sgridati come è giusto che sia. Come avrebbe fatto qualunque altra persona di buon senso, compresi noi, se fossimo stati al suo posto. Del resto, ad ogni azione corrisponde una conseguenza, ed è giusto che i bambini lo comprendano fin dalla più tenera età. É giusto che comprendano la gravità di certe azioni, quando li vedono protagonisti. É giusto capiscano di non dover mai più agire in quel modo. Meno comprensibile, invece, visto quanto accaduto, è la denuncia rivolta alla maestra.
Lei, che non ha fatto altro che far comprendere agli alunni l’errore commesso, ha avuto la peggio. Impossibile anche solo pensare che ciò sia potuto accadere, invece corrisponde alla realtà. Una realtà contorta, che come spesso accade fa diventare i colpevoli vittime e le vittime colpevoli.
Ciò che è stato fatto alla maestra dimostra quanto siamo incoerenti.
Si, siamo incoerenti. Perché, prima diciamo che la scuola ha il dovere di educare i nostri bambini e poi nel momento in cui quest’ultima prova ad educarli, siamo pronti a scagliarci contro. Come se fosse normale sporcare le pareti con le feci.
Come se fosse giusto lasciar correre.
Si, la violenza va condannata. Ma, in questo caso non si può e non si deve parlare di violenza, perché si tratta di tutt’altro. Di qualcosa che con la violenza ha ben poco a che fare. In questo caso c’è in gioco l’educazione dei bambini.
E no, non si dica che i bambini siano piccoli, quindi abbiano agito in quel modo senza volerlo, poiché inconsapevoli di quanto grave fosse il tutto, perché non è così.
O almeno, non lo è del tutto.
É vero, quei bambini sono piccoli e probabilmente non hanno neanche pensato al fatto che quello fosse un gesto da non fare, ma è altrettanto vero che certe cose se non le si insegnano da piccoli non si può pretendere le comprendano da adulti.
Forse, prima di giudicare il comportamento altrui, dovremmo riflettere e capire davvero quello che vogliamo per i nostri bambini.
Se vogliamo che diventino adulti responsabili, è doveroso educarli alla responsabilità fin da piccoli, mettendo in campo la giusta severità. Quindi, ben vengano le insegnanti capaci di educarli, i bambini. Ben vengano anche le sgridate, se servono ad insegnare loro qualcosa. D’altronde, ad insegnare è proprio ciò che segna.