“Cristo ci insegna che l’uomo non solo sperimenta la misericordia di Dio, ma è anche chiamato a mostrarla al suo prossimo. Vi sono particolarmente grato per la vostra misericordia verso tanti rifugiati dall’Ucraina, che hanno trovato in Polonia porte aperte e cuori generosi. Che Dio vi ricompensi per la vostra bontà”. Così Papa Francesco rivolgendosi ai fedeli della Polonia, nel corso dell’udienza generale in piazza san Pietro.
Nell’incontro i passaggi più significativi poi sugli anziani, Papa Francesco nell’udienza generale, tornata oggi dopo oltre due anni in Piazza San Pietro, continuando il ciclo di catechesi sulla vecchiaia, ha incentrato la sua riflessione sula tema “‘Onora il padre e la madre’: l’amore per la vita vissuta”.
“Onore è una buona parola per inquadrare questo ambito di restituzione dell’amore che riguarda l’eta’ anziana. Noi abbiamo ricevuto l’amore dei genitori, dei nonni, adesso noi restituiamo questo amore agli anziani, ai nonni. Noi oggi abbiamo riscoperto il termine ‘dignità”, per indicare il valore del rispetto e della cura della vita di chiunque. Dignità, qui, equivale sostanzialmente all’onore. Onorare padre e madre, onorare gli anziani, è riconoscere la dignità che hanno”.
“Pensiamo – ha aggiunto – bene a questa bella declinazione dell’amore che è l’onore. La cura stessa del malato, il sostegno di chi non e’ autosufficiente, la garanzia del sostentamento, possono mancare di onore. L’onore viene a mancare quando l’eccesso di confidenza, invece di declinarsi come delicatezza e affetto, tenerezza e rispetto, si trasforma in ruvidezza e prevaricazione. Quando la debolezza e’ rimproverata, e addirittura punita, come fosse una colpa. Quando lo smarrimento e la confusione diventano un varco per l’irrisione e l’aggressività”.
“Puo’ accadere persino fra le pareti domestiche, nelle case di cura, come anche negli uffici o negli spazi aperti della città”, ha argomentato il Santo Padre, secondo cui “incoraggiare nei giovani, anche indirettamente, un atteggiamento di sufficienza – e persino di disprezzo – nei confronti dell’età anziana, delle sue debolezze e della sua precarietà, produce cose orribili. Apre la strada a eccessi inimmaginabili”.