di Anna Adamo
Samantha é morta a causa di iniezioni al seno praticate da un’ estetista, tra le braccia di Antonio, suo marito, ancora scosso e arrabbiato da quanto accaduto.
“Samantha è morta tra le mie braccia” racconta l’uomo in un’ intervista a Quotidiano.net.
“Era contenta di sottoporsi a questo trattamento, ma io sentivo che qualcosa non andasse. Tutte quelle siringhe piene di silicone mi facevano impressione e la mammella destra era parecchio gonfia”.
La tragedia sarebbe avvenuta giovedì pomeriggio. Durante l’intervento, pagato circa 1200 euro, Antonio era presente e nella camera in cui si erano sistemate la moglie e la donna per effettuare il trattamento è entrato quattro volte.
“Quella donna mi ha chiesto di tagliarle a metà una bottiglia di plastica, perché avrebbe dovuto mettervi dentro del silicone. Dopo un po’ mia moglie ha iniziato a dirmi di non sentirsi bene, perciò ho chiesto alla donna cosa le avesse iniettato e lei mi ha risposto che si trattasse di un’ anestesia, ma non ha specificato di che tipo, così sono tornato di là. Poi, ho sentito Samantha urlare, stava perdendo i sensi”.
Proprio in quel momento l’estetista ha chiamato Antonio e gli ha detto di dover andare a fare una telefonata, invece è sparita portando con sé tutto il materiale.
Samantha non è l’unica vittima di chi pratica abusivamente trattamenti estetici.
É l’ ennesima e non sarà neanche l’ultima se non si prendono provvedimenti seri. Se non si comprende che la medicina e la chirurgia estetica non siano un giochino da mettere nelle mani di chiunque.
La colpa di tante morti o di tutti i problemi che si verificano in seguito a determinati trattamenti, non deve essere attribuito al trattamento in sé, ma a chi lo esegue.
Ben vengano i trattamenti estetici, ma a patto che siano eseguiti da medici specializzati, perché se eseguiti nel modo corretto non possono che portare solo benefici al nostro corpo.
No, non si dica che siano costosi, ragion per cui si cerca di risparmiare in ogni modo, perché non si può accettare una cosa del genere.
É vero, la maggior parte delle volte il costo di questi trattamenti é elevato, ma è altrettanto vero che non siano obbligatori, quindi se non si hanno le possibilità economiche per potersi sottoporre, meglio non farlo.
Meglio vivere senza e non correre il rischio di morire per essersi affidati a persone non qualificate.
Nulla riporterà in vita Samantha. Ma, la sua storia può essere un esempio per ognuno di noi, per far si che avvenimenti di questo tipo non si verifichino più e nessuno diventi più vittima di persone che praticano abusivamente la professione medica.
Tocca a noi trarre questo insegnamento da ciò che è accaduto a Samantha.
Lo dobbiamo alla nostra salute e soprattutto ai tanti medici specializzati che hanno studiato per anni per diventarlo e ogni giorno ancora studiano per garantire ai pazienti trattamenti eseguiti nel miglior modo possibile, in condizioni di totale sicurezza.
Se proprio si sente la necessità di sottoporsi a determinati trattamenti, lo si faccia affidandosi a professionisti, perché la vita è troppo preziosa per lasciare che venga distrutta da mani che con la professione medica hanno ben poco a che fare.