Tratto da Le Cronache di Tommaso D’Angelo
Il dottore Michelangelo Russo nella sua analisi sulla Tangentopoli salernitana dimentica, ma è una mia opinione, le cose più significative. Nella sua riflessione non ha il coraggio dell’autocritica.
Dopo molto anni, siamo nel trentennale di quei fatti che hanno cambiato la storia di Salerno e del Paese, sarebbe utile scrivere pagine definitive di verità e sollecitare un cambio di passo, netto, nelle abitudini di certa magistratura.
Senza ricorrere ad inutili sofismi, senza essere prigionieri del cavillo burocratico, o degli odi, ci sono due aspetti che andrebbero affrontati. Si potrebbe parlare di tante cose in riferimento a quegli anni ma il ragionamento intorno due circostanze sarebbe chiarificatore di tanti aspetti.
La Tangentopoli salernitana è stata un flop, una finta rivoluzione. L’azione giudiziaria promossa, quella di Russo in particolare, un ‘fallimento’. Perché ? Basterebbe ripercorrere le vicende di Vincenzo Giordano ed Aniello Salzano. I due sindaci, i simboli di quella stagione. Due galantuomini, due Giganti di onestà, di buona amministrazione. La loro esperienza politica ed amministrativa, è oggi, ed è giudizio diffuso, patrimonio apprezzato di questa città. Ed allora basterebbe questo per indurre il Pm o altri che ancora balbettano, per fortuna pochi, a riconoscere che quelle inchieste ebbero una forte matrice politica, incideva il clima nazionale, molte assurdità. Basterebbe questo per indurre chi commise errori a chiedere scusa. A loro, alle loro famiglie, alle comunità politiche offese.
Altro aspetto, e chiudo, è quello dell’uso della carcerazione preventiva. Michelangelo Russo mai si è soffermato su questo aspetto. Farlo sarebbe utile, non per aprire antiche ferite ma per costruire civiltà oggi.
Il magistrato, in quella stagione tremenda, scelse le misure cautelari in carcere per Salzano e Giordano. Per molti altri.
Con il senno di poi dovrebbe ammettere che fu una esagerazione, un errore. Per chi scrive una azione violenta, ma ripeto è opinione mia.
Erano, in tutto il Paese, gli anni della carcerazione preventiva utilizzata in maniera disinvolta, per estorcere dichiarazioni. Ci furono molte anomalie nell’utilizzo di questa misura.
Per quanto mi riguarda Salerno fu la regina di queste storture. Peggio di Milano. Si riconosca.
Russo chieda scusa anche qui. Sarebbe utile ed incredibilmente attuale. Aiuterebbe nel dibattito, quello di oggi, sulla riforma della Giustizia. Sarebbe, appunto, un segnale di civiltà.
Gaetano Amatruda