di Anna Adamo
Circa una donna su tre ogni giorno viene uccisa dall’uomo che diceva di amarla. Di donne, delle violenze che purtroppo subiscono, quindi, se ne parla con una certa costanza, così come si parla anche di quello che si potrebbe fare per contrastarla, la violenza.
Le agghiaccianti statistiche sono sotto gli occhi di tutti e sono proprio queste ultime a ricordarci che nonostante sia stato fatto tanto per contrastare tale fenomeno, non basti e ancora tanto bisogna fare. Lo si evince dal fatto che quando si parla di violenza, le donne con disabilità non si menzionano quasi mai, nelle statistiche non sono presenti.
Come se non fossero donne. Come se non fossero anche loro protagoniste di inaudita violenza.
Eppure, quelle con disabilità, sono donne che di violenza ne subiscono probabilmente anche più delle altre. Parlarne, inserirle nelle statistiche sarebbe doveroso, per una questione di rispetto della loro dignità di donne.
L’iniziativa
Sul tema, ha fatto fortemente sentire la sua voce l’Onorevole di Forza Italia Giusy Versace, che già nel 2019 con una mozione a sua prima firma approvata all’unanimità, impegnava il Governo ad alcune azioni per contrastare le discriminazioni multiple e le violenze di cui sono vittime le donne con disabilità. Tra tali azioni, una riguardava la necessità di estendere anche alla disabilità le statistiche sulla violenza di genere, rendendo così disponibili i dati anche in forma disaggregata.
A distanza di tre anni, si intravede uno spiraglio di luce, perché il Governo attraverso l’accoglimento di un ordine del giorno della Deputata Azzurra, ha confermato l’impegno in precedenza preso in occasione dell’approvazione in via definitiva del disegno di legge in materia di statistiche sulla violenza di genere che consentirà di uniformare la raccolta dei dati, attualmente a livello regionale, anche a livello nazionale.
É ovvio che non si tratti di un punto di arrivo, ma di una grande soddisfazione, un punto di partenza che fa ben sperare.
“Il mio auspicio – dichiara Versace – è che con questo nuovo impegno il Governo ponga la giusta attenzione, anche a livello statistico, alle donne con disabilità, colmando una lacuna di cui molte associazioni per i diritti delle persone con disabilità avevano denunciato la gravità, poiché nonostante le numerose segnalazioni ricevute, prima di questo momento, non sono mai state disponibili statistiche in cui erano inserite anche vittime di violenza con disabilità”.
Insieme ai dati, conclude, “sarà necessario anche che i servizi e i luoghi in cui viene offerta assistenza alle vittime siano pienamente accessibili, mettendo a disposizione personale specializzato, come ad esempio gli interpreti LIS e stanziando le opportune risorse finanziarie”.
La strada verso l’nclusione delle persone con disabilità nella società in cui viviamo è ancora lunga, ma avvenimenti come questo permettono di capire che si sta seguendo il percorso giusto, quello che porterà a considerare finalmente la disabilità una parte del mondo e non un mondo a parte e soprattutto che, se si lotta e si persiste, alla fine si raggiunge e si conquista.