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15 Novembre 2024

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Rifiuti ed ecoballe, l’Ue riduce la sanzione della Campania

La sanzione all’Italia dopo una procedura europea di infrazione per la gestione dei rifiuti in Campania e’ stata dimezzata. A darne notizia, la Citta’ metropolitana di Napoli. La riduzione e’ stata ottenuta dopo la decisione di assegnare alla Sapna, societa’ di gestione dei rifiuti di proprieta’ dell’ente, lo smaltimento delle ecoballe stoccate nei siti di Pascarola e di Taverna del Re a Giugliano, nel Napoletano.

“La Commissione europea, dopo aver valutato le informazioni trasmesse dalle autorita’ italiane, compresa la prova del collaudo e della messa in funzione dell’impianto di Caivano, destinato a trattare una parte consistente di rifiuti storici, pari a circa 2 milioni di tonnellate, per la produzione di combustibile solido secondario, ha deciso di diminuire la penalita’ giornaliera. Il termovalorizzatore di Acerra gia’ sopperisce al fabbisogno di incenerimento dei rifiuti municipali ordinariamente prodotti. La penalita’ dovuta per il dodicesimo semestre e’ stata quantificata in 20.400.000, euro a fronte dei 40.000 precedentemente assegnati”.

Non ci sara’, dunque, alcun esborso da parte della Regione Campania, cui compete l’attivita’ di smaltimento; il costo delle attivita’ previste da Sapna, pari a circa 16 milioni di euro, costituira’ oggetto di compensazione di corrispondenti crediti che l’ente di Santa Lucia vanta nei confronti della societa’ metropolitana per il conferimento di rifiuti nel termovalorizzatore di Acerra, consentendone cosi’ un piu’ rapido recupero. Sapna si occupera’ degli interventi di caratterizzazione, classificazione, smassatura e trasporto fino all’ingresso dello stir di Caivano, che ha uno specifico impianto a 2 linee, delle 300mila tonnellate di rifiuti stoccate a Pascarola e delle 400mila stoccate a Taverna del Re.

La Corte di Giustizia europea, con sentenza del 16 luglio del 2015, aveva condannato il nostro Paese per la gestione dei rifiuti in Campania a pagare alla Commissione europea una sanzione forfettaria di 20 milioni di euro, nonche’ una penalita’ giornaliera di 120mila euro per ciascun giorno di ritardo nell’attuazione delle misure necessarie per conformarsi alla sentenza e fino alla completa esecuzione della stessa. La penalita’ dovuta adesso per il dodicesimo semestre dovra’ essere versata, secondo le modalita’ indicate nella citata nota, entro 45 giorni di calendario a decorrere dal primo aprile scorso, pena l’applicazione degli interessi di mora, oltre che la possibile apertura di una procedura di compensazione.

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