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15 Novembre 2024

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Studio WWF, in Italia alto tasso di criminalità ambientale

L’Italia è il Paese in Europa con la maggiore ricchezza di biodiversità ma è anche un Paese ad alto tasso di criminalità ambientale. Siamo, infatti, tra i maggiori importatori di pelli di rettili per l’industria della moda, nonché di legnami di pregio per l’arredamento. I crimini di natura non hanno soltanto un impatto fortemente negativo sulla biodiversità ma rappresentano anche una minaccia per la sicurezza, la salute e l’economia. E’ quanto sottolinea il WWF Italia che ha pubblicato un report in cui analizza gli impatti dei crimini di natura e dei traffici di specie animali e vegetali protette in cui è incluso un “Decalogo per i viaggiatori responsabili” mirato ad incoraggiare un turismo più responsabile e sostenibile. Il traffico illegale di specie selvatiche, sottolinea l’associazione ambientalista, alimenta il bracconaggio e uccide persone, oltre che animali. Sono stati, infatti, più di 1.100 i ranger che hanno perso la vita per la difesa della biodiversità negli ultimi 10 anni, secondo la Federazione Internazionale dei Ranger mentre questi crimini sono spesso connessi ad altre illegalità come il riciclaggio di denaro e la corruzione. Il Wwf ha reso note anche alcune raccomandazioni per i cosiddetti viaggi esotici: non comprare souvenir non certificati, frutto di commercio illegale di fauna e flora protette, non raccogliere souvenir in natura per la smania di riportare conchiglie o altri ricordi, non alimentare il mercato delle foto ricordo con animali selvatici detenuti illegalmente da privati senza scrupoli. “I crimini contro la fauna e flora selvatiche danneggiano fortemente l’economia dei paesi emergenti, basti pensare che le entrate legate al turismo portate da un singolo elefante durante la sua vita sono superiori a 1.75 milioni di dollari. In altri termini, un elefante vale 10 volte più da vivo che da morto. – si legge nel Report – Il traffico illegale di animali è inoltre un potenziale vettore di malattie zoonotiche come, denunciato dal WWF in vari report pubblicati dal 2020 a oggi. Rientrano in questa categoria numerose malattie come HIV, influenza aviaria, ebola e, con buona probabilità, il COVID-19. Le vittime. Le specie più trafficate al mondo sono state tra il 2014 e il 2018 il palissandro, specie di albero tropicale utilizzata massicciamente per i mobili (31.7%) seguito da elefanti, massacrati per l’avorio delle loro zanne (30.6%) e pangolini (13.9%), le cui scaglie sono usate nella medicina tradizionale”. Ogni anno sono più di 20.000 gli elefanti uccisi proprio per alimentare questo mercato, mentre tra il 2014 e il 2018 il numero di confische di scaglie di pangolino è aumentato di 10 volte. Tra le specie predilette dai criminali ci sono il rinoceronte (già estinto quello di Giava) e la tigre. Nel primo caso, il corno può arrivare a valere 95.000 dollari al Kg al mercato nero. Ciò significa che ogni singolo animale ha un potenziale valore che va dai 750.000 al milione di dollari. La tigre è invece oggetto di uccisioni illegali finalizzate ad alimentare il la produzione di medicine tradizionali e pellicce, ma anche trofei. In altri casi questi animali sono catturati vivi e destinati ad essere detenutiin cattività. Attualmente restano meno di 4.000 tigri in natura. Altre specie vittime del bracconaggio per il commercio illegale sono quelle ittiche come lo storione (secondo un’indagine del WWF un terzo della carne di storione e dei prodotti a base di caviale in quattro paesi chiave per lo storione e l’anguilla.

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