di Anna Adamo
Si parla sempre. Si parla di qualunque cosa.
E il più delle volte lo si fa con una facilità estrema, senza neanche pensare al peso che le parole hanno e alle conseguenze che ciò che diciamo può comportare.
Lo dimostra quanto accaduto in questi giorni a Lucia Fortini, Assessore all’Istruzione in Regione Campania, travolta – a torto ed in maniera troppo frettolosa – dalle polemiche per aver finanziato una campagna che prevede camper che forniscono informazioni sulla chirurgia estetica vicino alle scuole.
“Sono stata fraintesa” ha precisato poi l’assessore che aveva provato ad avviare un dibattito.
Nell’attesa di sentirla è intervenuto sulla questione il Dottore Nicola Campitiello, Chirurgo Plastico, Estetico e Ricostruttivo, oggi riferimento in Campania e nel panorama nazionale, che condivide la proposta avanzata da quest’ultima.
“Condivido in pieno la proposta dell’assessore. Spesso si pensa, anche a causa dei messaggi sbagliati che passano in televisione, che la chirurgia plastica sia solo una branca della medicina in cui l’esagerazione è all’ordine del giorno, invece non è affatto così. Informare i i ragazzi sull’ utilità della chirurgia plastica e della medicina estetica è fondamentale”
“Condivido in pieno la proposta dell’assessore. Spesso si pensa, anche a causa dei messaggi sbagliati che passano in televisione, che la chirurgia plastica sia solo una branca della medicina in cui l’esagerazione è all’ordine del giorno, invece non è affatto così. Informare i i ragazzi sull’ utilità della chirurgia plastica e della medicina estetica è fondamentale”.
È doveroso, quindi, secondo alcuni specialisti, che si parli di questo argomento a scuola con lo scopo di far si che i ragazzi comprendano bene cosa significhi sottoporsi a trattamenti di medicina estetica e interventi di chirurgia plastica, quali sono i rischi ai quali possono andare incontro ed evitare così si rechino da persone che con la medicina hanno ben poco a che fare per poterli effettuare.
“Purtroppo c’è scarsa informazione. Lo si evince da quanto accaduto nei giorni scorsi a Maranello, ad esempio. Una donna è deceduta dopo infiltrazioni di silicone, sostanza illegale ormai dal 94, al seno eseguite da un’estetista. Se nel 2022 ci sono ancora persone che si affidano a chi non è competente, è perché c’è una cattiva informazione”.
Quello di Campitiello è un messaggio forte e chiaro, che non lascia spazio ai dubbi, volto a far capire l’importanza di affidarsi a medici specializzati, soprattutto quando a voler ricorrere alla chirurgia sono ragazzi, i quali, erroneamente, pensano di riuscire, attraverso quest’ultima, a raggiungere i finti modelli di perfezione proposti dai social.
“Se ci si reca da un chirurgo plastico specializzato, quest’ultimo fa capire al paziente qual è il limite da non oltrepassare e qual è il risultato che può raggiungere nel momento in cui si sottopone ad un trattamento o ad un intervento, senza alimentare false speranze. Il problema, però, dice senza mezzi termini, è dato da persone che fanno abuso della professione medica e alimentano nel paziente false speranze, provocando inoltre danni irreversibili. Perciò, se l’intento dell’assessore è quello di sensibilizzare i ragazzi e far passare un messaggio corretto sulla chirurgia estetica, ben vengano queste iniziative, che possono contribuire a ridurre i danni dati dall’ affidarsi a persone non competenti”.
Quando si parla di chirurgia plastica e medicina estetica, informazione e competenza sono le parole d’ordine e un medico specializzato, il quale ha, oltre la laurea in medicina che prevede sei anni di studio, frequentato anche una scuola di specializzazione della durata di cinque anni, durante i quali viene formato per potersi puoi permettere di svolgere questo lavoro, saprà sicuramente farlo comprendere al paziente.
“Il problema – ribadisce Campitiello – è dato dai messaggi scorretti che passano in televisione. È chiaro che ragazzini e ragazzine pur di somigliare ai modelli proposti dalla televisione fanno qualunque cosa e dato che non sono tutelati da nessuna legge severa, troveranno sicuramente qualcuno disposto a far loro ciò che chiedono. Questa, nella stragrande maggioranza dei casi, è sicuramente una cosa sbagliata, perché vengono utilizzati prodotti non legali”.
Il problema è dato dai messaggi scorretti che passano in televisione. È chiaro che ragazzini e ragazzine pur di somigliare ai modelli proposti dalla televisione fanno qualunque cosa e dato che non sono tutelati da nessuna legge severa, troveranno sicuramente qualcuno disposto a far loro ciò che chiedono.
Il mondo della chirurgia plastica e della medicina estetica è vasto e purtroppo si ritrova, più di quanto si possa immaginare, a fare a pugni con chi questa branca della medicina la sottovaluta e crede di poterla praticare come fosse un giochino con cui poter ingannare il tempo ogni volta che si vuole.
Tanti, infatti, sul web, sono i gruppi in cui ragazzine vengono adescate, perché si promettono loro trattamenti a prezzi minori di quelli che un medico specializzato è disposto ad offrire.
Grande importanza, inoltre, sta assumendo la figura della Beauty Assistant, ossia colei che consiglia ai pazienti il chirurgo per il quale lavora, alla quale, però, bisogna fare molta attenzione.
“Quello della Beauty Assistant – conclude – è un lavoro a tutti gli effetti. Ci sono Beauty Assistant specializzate, che possiedono attestati e il cui compito è esclusivamente quello di consigliare il chirurgo presso il quale lavorano, però non bisogna mai permettere che quest’ultima si sostituisca al medico”.
Quanto detto da Campitiello fa capire che, nonostante i pregiudizi e i tabù che ruotano intorno alla medicina estetica siano notevolmente diminuiti, tante sono ancora le cose che non si sanno su questo mondo e a fare da padrone sono le informazioni errate, alle quali è possibile far fronte solo con una corretta sensibilizzazione, che, contrariamente a quanto si possa pensare, è più necessaria che mai.