“Non e’ un segreto che la mia ambizione e’ costruire una coalizione di persone serie e responsabili che metta in fuori gioco sovranisti e populisti. Anche questo Forum sul Sud dimostra che la distanza valoriale e politica tra Letta e Carfagna e’ molto inferiore a quella che c’e’ non solo fra Letta e Conte, ma pure fra Carfagna e Meloni”. Lo ha detto il leader di Azione, Carlo Calenda, a La Repubblica.
“Purtroppo si andra’ al voto con queste due coalizioni-accozzaglia e Azione sara’ costretta a costituire un terzo polo della responsabilita’ e del pragmatismo, sperando di avere numeri sufficienti per impedire la nascita di una maggioranza di parte – ha aggiunto – che non sarebbe capace di governare, litigherebbe su tutto e alla fine imploderebbe. Arrecando un danno enorme al Paese alle prese con le gravi ricadute della guerra ucraina”. In questa prospettiva secondo Calenda “si formerebbe un esecutivo di larghe intese tra partiti europeisti, con Draghi dopo Draghi, questa coalizione europeista e atlantista chiedera’ a Draghi di rimanere a Palazzo Chigi”.
“Un’eventuale vittoria di Meloni e Salvini alle elezioni sarebbe un rischio per il Paese” e’ la preoccupazione.
“L’Italia dipende largamente dal sostegno europeo e i leader della destra italiana sono anti-europeisti convinti, per di piu’ senza alcuna esperienza di governo. Tifano per la spesa pubblica e bonus illimitati, su Covid, guerra e politica di bilancio si sono mostrati irresponsabili”.
Il segretario del Pd, Enrico Letta, vorrebbe che Azione entrasse nella coalizione del centrosinistra. “Credo abbia chiaro che noi non correremo mai insieme se loro continueranno a inseguire i 5Stelle.Come penso sia chiaro a tutti che il Pd non sara’ in grado di governare con Conte. Come farebbero a rispettare gli impegni con la Nato? Oppure a costruire i rigassificatori e i termovalorizzatori che servono?” ha concluso