L’ipocrisia colpisce ancora. A Como la politica dice No a Doha Zaghi, performer e modella fetish, che aveva deciso di correre alla amministrative.
L’attrice porno fetish non aveva cercato un posto blindato, un facile strapuntino, ma aveva deciso di mettersi in gioco e di misurarsi con il consenso.
Non è adatta, è stato il coro unanime degli ipocriti. Spiace che lo stop sia arrivato e dai liberali di Azione, spiace sia il partito dell’ottimo Carlo Calenda. Spiace registrare il silenzio e la ipocrisia degli altri protagonisti della politica.
La vicenda di Doha Zaghi ricorda quella di Priscilla Salerno, attrice hard ed imprenditrice, che aveva deciso di correre nella sua città, Salerno, e che si è scontrata con le ipocrisie, la falsità dei mediocri.
Due vicende che raccontano gli stessi limiti, la stessa doppia morale di tanta parte della società.
Doha Zaghi e Priscilla sono seguite, amate, hanno numeri importanti. Gli stessi che alimentano il loro business sono gli stessi che si oppongono a loro legittimo desiderio.
Gli stessi che le cercavo e seguono di nascosto perdono la voce, diventano colpevolmente distratti, quando loro, donne libere e coraggiose, decidono di essere in campo.
Una cultura davvero liberale dovrebbe garantire a ragazze così il diritto di cittadinanza, e senza scandalo. Dovrebbe giudicarle per le idee che hanno rispetto alle comunità e non con l’imbarazzo per i loro corpi.
Fanno un loro lavoro, con onestà e dignità, non possono essere vittime di pregiudizi.
Doha Zaghi non si arrenda. Continui a combattere come Priscilla.