di Anna Adamo
L’uomo in foto è Roberto Bete. A breve, insieme alla moglie Erika Fernandes, darà alla luce Noah, il loro primo figlio. Entrambi sono stati scelti per una campagna pubblicitaria di Calvin Klein in occasione della festa della mamma.
Ebbene si, Calvin Klein ha scelto di osare, di adeguarsi ai tempi che corrono e dar spazio a quella che ritengono sia la nuova idea di famiglia.
La scelta
È una scelta, quella del noto brand, che ha scatenato non poche polemiche.
Forte, infatti, è l’indignazione di chi difende a tutti i costi la famiglia tradizionale, di molte donne che in questo messaggio fortemente maschilista non riescono a vederci proprio nulla di positivo. Del resto, per una donna non è di certo bello vedersi portar via anche uno degli aspetti più importanti della propria vita,ossia la maternità.
E non è neanche bello sapere che venga trattata come se non esistesse, come se dovesse semplicemente fare da stampella all’esistenza degli uomini, come se fosse il sesso debole che in realtà non è. Si, è questa la verità, le donne sono stanche.
Sono stanche di non essere prese in considerazione. Sono stanche dei meriti che non vengono loro riconosciuti. Sono stanche di dover essere sempre l’alternativa e mai la scelta.
E no, che l’intento della Calvin Klein non sia quello di sminuirle, le donne, non bisogna neanche provare a dirlo, perché il messaggio che è stato lanciato è ben chiaro, hanno voluto dire a queste ultime che non sono altro che un qualcosa da utilizzare per prendersi cura degli uomini. E questo, le donne, quelle per le quali la maternità fa parte della propria identità, della propria anima, non possono accettarlo.
Così come non possono accettare di doversi accontentare delle briciole solo per il semplice fatto di essere donne.
È giunto il momento che qualcosa cambi. É giunto il momento di valorizzarle, le donne e non di utilizzarle solo per favorire il pensiero, ormai ben radicato, di una società più maschilista di quanto si possa immaginare, che vuole facciano un passo indietro in ogni contesto.