Mastella ai magistrati “I miei interventi da Ministro? prima discutemmo”

“Tra ieri ed oggi, diversi esponenti dell’Anm, parlando nei vari distretti giudiziari, fanno riferimento, in negativo, alla legge Castelli/Mastella, di cui la riforma Cartabia ne sarebbe la prosecuzione”. Così l’ex Ministro della Giustizia, Clemente Mastella, nel corso di un incontro a Benevento con Anm.

“Voglio ricordare, a chi ha poca confidenza con la storia giudiziaria, che il mio ordinamento evitò lo sciopero dei magistrati e gli emendamenti alla Castelli, significativi, furono discussi in dialogo costante con la Anm. Facemmo – ha sottolineato – un tour de force parlamentare per evitare che la legge Castelli entrasse in vigore, mitigando, con le mie norme, una aspra contrapposizione tra politica e magistratura che, a mio parere, va sempre evitata, anche oggi. E voglio ricordare che ci fu apprezzamento della associazione dei magistrati, tanto più che la maggioranza, al Senato, fondava, per essere tale, su Andreotti, che veniva per affetto e stima a votare diligentemente, e su Cossiga, i cui rapporti con l’Anm non erano certo affettuosi, a non venire in Aula dove avrebbe votato contro. Entrare a piedi giunti, ora, contro il mio ordinamento giudiziario, mi pare una stonatura umana, storica, giuridica”. “Meno male che, dopo la tragicità delle mie vicende, sono come quei  filosofi senza fede che non ce l’hanno con Dio, e quindi grazie al senso dello Stato, tipico della mia cultura democristiana, fa prevalere l’idea del confronto, perché con la fragilità delle istituzioni i rischi per la democrazia sono notevoli” ha concluso.