L’impertinente parla con Peppe Russo, uno che come pochi conosce Napoli. Oggi è medico, dirigente di Azione ma è soprattutto uomo di grande e notevole esperienza, osservatore attento, pungente, libero.
Con lui parliamo del dibattito campano che si caratterizza per lo scontro fra De Luca e la Carfagna. “Ovviamente penso che polemiche di questo tipo, non sono certo destinate a risolvere i problemi che sono tanti e pesanti. De Luca ormai ci ha abituati alle sue intemperanze, ad una comunicazione aggressiva sul piano verbale, teatrale nei gesti e minacciosa sul piano dialettico. Mi spiace che una persona misurata e seria come la ministra Carfagna si sia lasciata trascinare sul piano inclinato della polemica fine a se stessa. Le suggerisco di guardare oltre e continuare con il suo ottimo lavoro. Alla fine saranno i fatti a parlare. Per entrambi i contendenti”.
De Luca ormai ci ha abituati alle sue intemperanze, ad una comunicazione aggressiva, teatrale e minacciosa. Mi spiace che una persona misurata e seria come la ministra Carfagna si sia lasciata trascinare sul piano inclinato della polemica
Per Russo la strada da seguire dovrebbe essere altra. “Personalmente sostengo da tempo la necessità di una collaborazione tra le istituzioni come condizione indispensabile per affrontare e risolvere problemi ormai decennali. Non amo sortite populistiche né il ricorso allo scaricabarile e men che mai questo perdurante istinto all’auto conservazione dei gruppi dirigenti meridionali”.
La riflessione è profonda, generale.
“Assistiamo, senza neanche provarne vergogna, ad una degenerazione familistica della vita pubblica in ogni campo e la cosa mi preoccupa non solo sul piano etico ma su quello pratico della tenuta democratica in ogni suo aspetto. Vi è un vuoto da colmare e le possibilità che ciò accada si restringe sempre di più sia per uso spregiudicato del potere che inquina e condiziona pesantemente i meccanismi di costruzione del consenso, sia per la mutazione dei partiti politici ridotti a mere filiere di potere”.
Sul futuro, su un quadro politico che non cambia e che e sempre uguale, Russo alza l’asticella delle argomentazioni.
Personalmente non mi rassegno ad un esito immodificabile delle cose e penso che un ricambio politico ed ideale sia ancora una frontiera raggiungibile ma richiede coraggio, determinazione
“Ovviamente, nessun ‘destino cinico e baro’ – sottolinea – ma solo inevitabili conseguenze di un lungo letargo delle risorse migliori che ha favorito opportunisti di ogni risma, conformisti di ogni fatta, demagoghi vecchi e nuovi , velleitarismi da salotto. Personalmente non mi rassegno ad un esito immodificabile delle cose e penso che un ricambio politico ed ideale sia ancora una frontiera raggiungibile ma richiede coraggio, determinazione, fiducia nelle nuove generazioni ed in ultimo ma non ultima, una visione del futuro prossimo”.