di Gennaro Salvatore*
Dal 1995, ho contribuito alla creazione del NUOVO PSI che, nel sistema maggioritario, ha scelto l’altro campo politico rispetto ai tanti compagni che animano l’esperienza di Mezzogiorno Federato e dei circoli dell’Avanti.
Ognuna delle scelte praticate in quegli anni aveva evidenti limiti e per quanto mi riguarda quella operata da me e da tanti altri era, comunque, una scelta sostenibile in un contesto dove Forza Italia e Berlusconi rappresentavano il perno di un’alleanza e le altre forze politiche, cioè Lega e An, poi Fratelli d’Italia, ne erano una parte residuale.
Attualmente, quella che rappresentò la casa delle libertà che faceva perno su Berlusconi e Forza Italia è una coalizione che, personalmente, definisco a trazione della destra per essere sintetico, e quindi non si ritiene più possibile continuare quel percorso o, almeno, questo è il pensiero di molti di noi, pur prendendo atto che tanti ritengono ancora possibile la permanenza in quel contesto, naturalmente, si rispettano scelte e valutazioni.
Partecipiamo alla riflessione dei circoli con attenzione, proprio perché riteniamo esaurito quel percorso e, ahimè, in questo scenario arrivano le dolenti note.
Cosa si può fare? Dove si può guardare o, più, semplicemente chi votare? abiurando la possibilità del non voto.
Il format di stasera mi risulta abbastanza chiaro e per questo ho accettato volentieri l’invito di Felice e Roberto.
Ho letto le interviste di questi giorni, ma con tutto il rispetto che nutro per l’autorevolezza di Martelli e Signorile, trasferisco, in punta di piedi, per una loro valutazione, il comune sentire di tanti socialisti che hanno condiviso la nostra scelta.
Non ci riteniamo compagni che hanno sbagliato, e forse, tornando indietro probabilmente opereremo la stessa scelta di campo, in quelle determinate condizioni storiche.
Oggi si prende atto che la scelta del 1994, ha esaurito la sua forza perché è cambiato l’asse portante dell’alleanza berlusconiana.
Ma attenzione noi non pensiamo possa essere il P.D. il nostro approdo o più semplicemente il Partito verso il quale orientare il nostro voto.
Le ragioni sono innumerevoli, certamente, non vi è né acredine antica né altro, ma basti pensare all’alleanza con i 5 Stelle o alla posizione assunta sui Referendum sulla Giustizia solo per citare l’ultima in ordine cronologico.
L’onorevole Letta ed il PD hanno dato indirizzi per un voto secondo coscienza ma è noto una forte determinazione verso il No, sia in termini politici che operativi.
Ed il Sud nell’agenda di quale forza politica recupera la Sua centralità di “questione nazionale”, soppiantata negli ultimi 30 anni, e sorprendentemente, da una Questione settentrionale, non ingiustificata, ma gestita in termini a dir poco di miopia di una visione corale del Paese. Nel meridione assistiamo a fenomeni di denatalità allarmanti ed ad un nuovo impressionante flusso migratorio giovanile. Nell’ultimo decennio oltre un milione di giovani sono andati via verso il Nord o oltr’Alpe, ma si badi bene questa volta è un esodo di segno diverso, non va via manovalanza ma i giovani laureati e formati e quindi quale potrà essere la classe dirigente del domani se l’elite del capitale umano autoctono scappa via ? Certo Turismo, Agricoltura, beni culturali, sburocratizzazione, lotta alle mafie ma non è sufficiente e allora io metterei al centro di una nostra proposta per il Sud la “RICERCA” , potremmo competere solo sulla base della qualità e dell’innovazione in ogni settore dall’agroalimentare all’industria. Forse alcuni di Voi hanno avuto la possibilità di visitare l’Università di Stanford in California, probabilmente Claudio si, al confronto i nostri migliori campus accademici scompaiono, tra l’altro pieni di ricercatori italiani. Quella dovrebbe essere la direzione di marcia. C’è un’ area di diversi milioni di elettori italiani da intercettare, laici, liberali riformisti socialisti , un’ area nella quale diversi tentativi organizzativi sono stati messi in atto da Renzi a Calenda, a Della Vedova, ai Radicali al Psi di Maraio, a diverse associazioni, movimenti civici, uomini di cultura e di pensiero da assemblare e in quest’area che ci aspettiamo, anche da questa assise, che possa partire un impegno finalizzato alla realizzazione del Partito liberal socialista del terzo millennio, al di là del nome che potrà assumere. Non sarà facile creare le condizioni per una nuova militanza e molto dipenderà dall’autorevolezza e dal carisma delle leadership che faranno da catalizzatore insieme al manifesto fondativo .So bene che è un cimento improbo, che si scontra con ambizioni e posizioni personali che diventano un tappo difficile da sturare, ma è solo in questa direzione che penso si possa dare una nuova casa ai socialisti di ieri e di oggi. Tertium non datur
*Vice Segretario nazionale N.PSI