“Se paghi la gente che non lavora e la tassi quando lavora, non sorprenditi se produci disoccupazione”. Questo è uno degli aforismi più celebri dell’economista Milton Friedman, nostro riferimento culturale, e racchiude in sé il motivo basilare per cui bisognerebbe essere contrari a forme di erogazioni pubbliche, come il reddito di cittadinanza, che, lungi dall’incentivare le persone a rimboccarsi le maniche, le spinge ad accontentarsi del sussidio”. Così Dario Peirone, economista e Direttore generale dell’Istituto Milton Friedman e Alessandro Bertoldi, Direttore esecutivo dello stesso Istituto.
“Nel nostro Paese – dicono – in particolare non sono stati poi pochi i casi di abuso di questa forma di erogazione che hanno generato frustrazione nei lavoratori e nei professionisti che con impegno e determinazione rappresentano tutti i giorni il cuore produttivo dell’Italia. Non possiamo quindi che accogliere con favore la prospettiva e il dibattito pubblico che si sta orientando verso l’abrogazione del reddito di cittadinanza, anche aderendo e sostenendo la raccolta firme finalizzata alla promozione di un referendum abrogativo sul tema. Un importante segnale che auspichiamo con forza è quello di destinare le risorse liberate dall’eliminazione del reddito di cittadinanza alla detassazione dell’impiego, mentre in alternativa a questa misura assistenziale proponiamo la più funzionale negative income tax. Servono iniziative volte a ridurre la pressione fiscale e quindi promuovere l’occupazione in un momento in cui le conseguenze economiche delle crisi in corso e della pandemia devono ancora mostrarsi nella loro reale gravità”.