di Anna Adamo
Aveva dodici anni, Eleonora, quando scoprì di avere un osteosarcoma, un tumore primario dell’ osso che sconvolse la sua vita e quella della sua famiglia.
“Nonostante tutto – racconta la madre Sabrina Bergonzoni ancora avvolta dal dolore – ha continuato la scuola frequentando la seconda media da casa e in ospedale al Rizzoli, guidata dagli insegnanti che in reparto seguono il percorso scolastico dei ragazzi. Andava in classe quando riusciva e i compagni la accoglievano in maniera speciale, battendo i piedi sotto i banchi e applaudendo quando stava per arrivare in aula. La scuola è importantissima per i bambini che si ammalano, significa coltivare il quotidiano ed è speranza e promessa di futuro”.
Quelle di Sabrina sono parole di una madre che non si è mai arresa ed ha sempre combattuto affinché Eleonora vivesse una vita quanto più normale possibile nonostante il mostro con il quale era costretta a fare i conti giorno dopo giorno.
Quel mostro che, purtroppo, l’ ha prematuramente strappata alla vita nel settembre 2018.
Quanto accaduto ad Eleonora è inaccettabile. É un qualcosa che provoca un dolore senza paragoni, che ha, come dice la madre, il sapore di futuro perso.
Un futuro che vuole, però,cercare di immaginare attraverso le parole che la figlia scrisse nel tema per l’ ammissione agli esami di terza media.
“C’è un tema che vorrei recuperare, ma fino ad ora i tentativi con la scuola si sono arenati. É il tema che mia figlia scrisse tre mesi prima di lasciarci”.
Sabrina ha affidato a Facebook il suo desiderio. Poche, semplici parole, dalle quali si evince tutto il dolore che solo un genitore che ha visto morire il proprio figlio può provare.
Poche parole che sanno di speranza. La speranza di riuscire, grazie al grande potere dei social network, ad ottenere quel tema e provare, anche se solo attraverso l’immaginazione, a conferire larga espressione a quel futuro tanto sognato da Eleonora.