di Anna Adamo
La decisione presa dal Ministero dell’Istruzione di promuovere gli studenti ucraini presenti nelle scuole italiane anche se hanno una preparazione insufficiente, ha scatenato non poche polemiche.
Molti, infatti, sono coloro i quali in questa decisione scorgono dell’ingiustizia e vedono il tutto come una corsia preferenziale.
Il Ministero, però, non ci sta, per questa ragione la replica non si è fatta attendere ed ha precisato che non si tratti affatto di una corsia preferenziale, ma di una disposizione che mira a lasciare agli studenti il tempo di ambientarsi e di imparare la lingua, poiché la maggior parte di questi ultimi non hanno le dovute competenze per potersi esprimere come dovrebbero.
“Siamo giunti al termine di un anno scolastico che è stato difficile, ma che ha visto il Paese in grado di essere accogliente. Abbiamo accolto più di ventisettemila ragazzi ucraini e lo abbiamo fatto senza uno strepito, come nel nostro stile. Non c’è dubbio che il nostro pensiero vada tutto all’ Ucraina” ha dichiarato il Ministro Bianchi.
Il messaggio del titolare del Ministero è più chiaro che mai, è doveroso tener conto del fatto che questi ragazzi provengano da un contesto difficile, l’intento, quindi, è quello di garantire tutta la serenità possibile dando loro la possibilità di non perdere l’anno scolastico qui in Italia e, non appena sarà possibile, ritornare nel proprio paese d’origine e riprendere gli studi senza dover subire ulteriori danni oltre quelli dovuti alla guerra.
La decisione ormai è stata presa, la valutazione spetterà al collegio dei docenti e dovrà essere collegiale. A nulla servono le polemiche, indietro non si torna.
Ci ritroviamo dinanzi una situazione non facile, in cui c’è in ballo il futuro dei ragazzi, che non può di certo essere interrotto, è perciò opportuno dare loro l’opportunità di acquisire le giuste competenze per poter fare del proprio meglio nella vita.