“La bocciatura senza se e senza ma di cinque pericolose ipotesi di riforma, nessuna delle quali (sia ben chiaro) aveva a che fare con l’obiettivo strumentalmente dichiarato del miglior funzionamento della giustizia, ha evitato gravi problemi e rischi”. E’ quanto afferma su Facebook Eugenio Saitta, capogruppo del Movimento 5 Stelle in commissione Giustizia della Camera.
Il grillino conferma, con le riflessioni, la distanza anni luce dal riformismo e dal garantismo.
“I Referendum sulla giustizia – ha detto Saitta – sono stati respinti dagli elettori, anche da quelli dei partiti che li hanno promossi. Una cosi’ bassa affluenza, nonostante l’abbinamento col voto per i comuni, e’ merito dei soliti Salvini, Berlusconi, Renzi, Calenda; come sempre sconnessi dalla realta’, con la loro propaganda sono riusciti a “screditare” l’unico strumento di democrazia diretta di cui disponiamo. Gli italiani non si sono fatti convincere da chi voleva una guerra fra giustizia e politica, da chi voleva che pregiudicati e condannati per gravi reati diventassero candidabili o non decadessero da cariche istituzionali”