Le elezioni amministrative aprono, nel centrosinistra, un dibattito serio sul futuro. Dovrà essere, più di tutti, il Partito democratico a dettare il ritmo.
L’idea del campo largo, un Ulivo dei tempi d’oggi, non entusiasma. L’idea di tenere insieme tutte le contraddizioni e le vocazioni più eterogene non paga.
Il Pd ha, allora, il dovere di scegliere. Raffreddati i rapporti con il Movimento, lo stesso Conte ha forti dubbi sull’alleanza organica, il Nazareno dovrà decidere cosa fare con i riformisti ed i moderati. La scelta dei Calenda e dei Renzi, per intenderci, è incompatibile con le pulsioni demagogiche e volgari, giustizialiste e forcaiole, dei grillini e della sinistra più radicale.