È l’inizio di un ciclo che porterà altri due successi nella massima competizione europea, un’impresa riuscita solo a Zizou: un uomo di calcio, un cervello applicato ad accompagnare un talento fuori dal comune in ogni ambito di questo sport. Carisma, idee e risultati che da soli riescono a cancellare anche qualche brutta macchia: come la testata a Materazzi nel 2006, nell’ultima sua partita ai Mondiali, dove risulta il giocatore più sanzionato nelle fasi finali (4 gialli e 2 rossi). Ma a Zidane si poteva perdonare pure qualche scivolone perché, come recitava Lippi, “giocava su una nuvola, una nuvola dove nessuno poteva salire”.