di Anna Adamo
Non meraviglia, ma ferisce, indigna più di quanto si possa immaginare la richiesta fatta dalla direttrice casting di un noto programma televisivo.
“Si cercano ragazze anoressiche”. Poche e semplici parole che rappresentano un colpo al cuore per chi ogni giorno combatte contro i disturbi alimentari, dinanzi alle quali restare a guardare è impossibile.
Agire è più che mai doveroso per evitare che la situazione precipiti ancora di più e il numero di vittime, che già poche non sono, continui a crescere.
A tal proposito è intervenuta la senatrice di Forza Italia Maria Rizzotti, vice presidente della commissione Femminicidio, promotrice di un disegno di legge per contrastare i disturbi alimentari.
Le parole
“Ad ogni inizio della legislatura – si legge in un post pubblicato sul suo profilo Instagram- dal 2009 presento un mio disegno di legge. L’obiettivo è contrastare la diffusione dei siti pro Ana (personificazione dell’ anoressia) e pro Mia (analogo appellativo utilizzato per fare riferimento alla bulimia), tragica moda diffusasi negli Stati Uniti che consiste nell’incitare attraverso siti, chat e blog, fornendo consigli pratici, all’anoressia e alla bulimia. L’episodio del “casting per anoressiche” ci fa capire bene quanto sia urgente l’approvazione di questa legge che non prevede solo disposizioni in materia di prevenzione e cura, ma interviene sul codice penale con introduzione dell’articolo 580- bis concernente il reato di istigazione al ricorso a pratiche alimentari idonee a provocare”.
La Rizzotti è chiara, siamo dinanzi ad una vera e propria emergenza sanitaria e sociale che ogni anno costa la vita a quattromila persone, giovani e adulti.
La legge è di fondamentale importanza, quindi è opportuno che il MEF dia subito risposte.