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26 Novembre 2024

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Cosa c’entra l’aborto con la guerra? 

Un Impertinente

Nella vita, il senso della misura è cosa essenziale; la lucidità, la razionalità, l’onestà intellettuale sono dei prerequisiti. Per noi, non per gli altri. 

Il più alto e, per certi versi, autentico concetto espresso nella Bibbia è noli me tangere. Non mi toccare. Non mi trattenere, non farmi del male. 

La lucidità, la razionalità e l’onestà intellettuale servono proprio a questo: ad evitare di farci male, a proteggere noi stessi.

Tutto questo panegirico per dire cosa? Per dire che l’impertinenza non è mai forzare un giudizio, una valutazione; anzi, è l’esatto opposto. È uscire dalla cappa di ipocrisia che spesso ci attanaglia e liberarci dai preconcetti, di quelli che, troppo spesso, riscaldiamo nel forno a microonde e sono già pronti per essere serviti, senza tanti ragionamenti.

Ci sono due modi – e arrivo al dunque – per affrontare ciò che sta accadendo in queste ore in America, dove una sentenza della Corte Suprema ha ribaltato ciò che, per cinquant’anni, quel Paese e quella civiltà avevano dato per scontato: il diritto all’aborto. 

Il primo è questo che vi presento. 

In serata, a caldo, Enrico Mentana posta:

“Il ripudio della pena di morte, i vincoli alla vendita e alla detenzione di armi, il diritto della donna a interrompere la gravidanza. Sono orgoglioso di questi punti fermi acquisiti dal nostro paese, e mi allarma vedere quanto se ne allontani l’America nel ribollire delle sue divisioni”.

Gli risponde Piernicola Pedicini, Parlamentare europeo, ex grillino.

“Ma quando armiamo l’Ucraina fino ai denti, seguendo il modello dei pistoleri americani, ce ne dimentichiamo di questi punti fermi. La guerra si ferma con la diplomazia, non con le armi!”

Mentana, a modo suo, gli replica: “una simile scemenza non si leggeva da decenni”.

Ha ragione, non fosse altro perché non c’è niente di lucido, di razionale e di intellettualmente onesto nelle parole dell’Eurodeputato. 

L’aborto, le armi, la pena di morte sono un discorso.

Le logiche di una guerra in cui c’è – e ci sarà sempre, piaccia o non piaccia – un invasore ed un invaso sono un altro discorso.

Rimane un fatto: ce ne vuole di impertinenza per cassare una libertà così intima ed ingiudicabile come quella di cui dovrebbe godere la donna nel portare avanti o meno una gravidanza.

Ce ne vuole di fanatismo per votare contro – come è stato fatto recentemente in America – una più seria limitazione alla proliferazione delle armi.

Ce ne vuole di ottusità nel ritenere che la pena di morte dissuada gli americani a delinquere, nonostante siano e continuino ad essere lo stato civile più violento al mondo.

Biasimiamoli per questo; andiamo orgogliosi delle nostre conquiste, spesso ambigui, spesso all’italiana, spesso cervellotiche ma, fino ad ora, stabili.

Delle cose, delle persone, del mondo bisogna prendere il buono, senza fare di tutto un grande fritto misto, senza pensare che esista solo il bianco o solo il nero.

Sappiamo bene che di grigio ci sono almeno cinquanta sfumature. Sarebbe opportuno conoscerle tutte. 

Un impertinente

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