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16 Novembre 2024

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I Parlamentari possono votare decreti anche se non ne conoscono il contenuto, lo ha deciso la Consulta

di Anna Adamo


Dire sì o no ad una faccenda che non si conosce? Ai nostri parlamentari è concesso.
Strano, ma vero, a fine estate 2021 deputati e senatori sono stati chiamati a votare un articolo di un decreto legge che faceva riferimento ad un documento Ue il cui contenuto era noto solo ad alcuni membri del governo e sconosciuto al Parlamento.
Un’ accozzaglia di norme, è così che il decreto in questione può essere definito, poiché trattava di infrastrutture e trasporti, ma in mezzo vi era stato inserito anche un articolo che agevolava la cessione di beni, flotta compresa, da Alitalia a ItaAirways.
Apposto dal Governo il segreto su tutta la documentazione, nessuno ne conosceva il contenuto, eppure deputati e senatori hanno ugualmente votato, visto che il governo aveva chiesto fiducia sull’ intero decreto e per i parlamentari della maggioranza sarebbe stato complicato e politicamente rischioso votare no.
Come in ogni caso, però, anche in questo fare di tutta un’erba un fascio non è corretto, perché pur essendo pochi, alcuni parlamentari hanno espresso voto negativo o si sono astenuti mettendo sotto accusa il metodo adottato e rivolgendosi, quindi, alla Corte Costituzionale per un ricorso, che ha mostrato come, a volte, la realtà superi la fantasia.
La Consulta ha, infatti stabilito che il diritto ad essere informati sugli atti su cui si vota non è del singolo parlamentare, ma della camera di cui fa parte nella sua totalità, quindi se l’assemblea preferisce votare senza essere a conoscenza del contenuto della documentazione, i singoli parlamentari non possono fare altro che adeguarsi.
É una decisione che lascia senza parole, che indigna. Se si continua di questo passo, chissà dove andremo a finire.
Al momento, l’unica certezza che purtroppo abbiamo è che sappiamo di non sapere.

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