“L’innovazione didattica e’ una urgenza assoluta per il nostro Paese, questo per gli esiti formativi del nostro sistema scolastico, nonostante naturalmente la presenza di numerose eccellenze. In questo momento abbiamo un elevato tasso di dispersione scolastica, esplicita e anche implicita, concetto quest’ultimo elaborato dall’Invalsi per quegli alunni che si diplomano ma che in realta’ non hanno competenze per il mondo del lavoro”. Lo ha riferito il presidente dell’Associazione nazionale presidi (Anp) Antonello Giannelli nel corso di una audizione in Commissione Cultura alla Camera. C’e’ poi, ha aggiunto “un basso livello di competenze rispetto ad altri Paesi occidentali e un’altra problematica riguarda i divari di apprendimento tra le varie aree del nostro Paese: queste sono naturalmente a macchia di leopardo e sono presenti spesso anche tra diverse classi di studio di uno stesso istituto scolastico. Questi fenomeni – ha spiegato ancora Giannelli – hanno conseguenze molto gravi perche’ provocano insoddisfazione personale, creando nel tempo disoccupazione e anche devianza minorile. Nel contesto e’ presente anche una sorta di pregiudizio sulla nostra capacita’ di produrre ricchezza e quindi Pil, che secondo alcuni studi dipende dal ciclo di studi completato, e tutto cio’ comporta una violazione del pari trattamento previsto dalla nostra Costituzione. Ma in generale – ha osservato ancora il presidente dell’Anp – noi registriamo una forte disaffezione dei ragazzi dall’andare a scuola e fare formazione. E io ritengo che la matrice essenziale sia da ritrovare nella matrice ‘gentiliana’ (da Giovanni Gentile, ndr) dei nostri cicli di studi, che genera dispersione. E’ in crisi il sistema ‘trasmissivo’ dell’insegnamento, anche per questo serve innovazione e vorrei attirare l’attenzione sul caso della Finlandia, dove non ci sono bocciature e il tasso di dispersione e’ zero, e non sto parlando di un ‘6 politico’”. Quindi, ha concluso Giannelli, “dobbiamo fare in modo che i nostri docenti siano in grado di ‘convincere’ i nostri studenti della bonta’ di avviare un processo di apprendimento”.