“Il dibattito sui campi larghi di destra e di sinistra e sui mille variopinti centri, dimostra che non abbiamo imparato nulla da questi trent’anni di declino”. E’ la lettera inviata a La Repubblica, di Carlo Calenda. Il leader di Azione, parla degli scenari politici e delle alleanze in vista delle elezioni.
“Forze politiche che non condividono neanche il posizionamento internazionale, mentre l’Occidente e’ impegnato a sconfiggere le pretese imperialistiche della Russia, mettendosi insieme alle elezioni, prendono solo in giro i cittadini”.
Calenda insiste: “Mi rifiuto di pensare che le prossime elezioni siano una riedizione, in peggio, di quanto abbiamo vissuto negli ultimi trent’ anni – sottolinea -. Per questo abbiamo costruito con +Europa un percorso per dar vita a un movimento liberal-progressista e riformista”. E Calenda parla del futuro: “L’obiettivo per le prossime elezioni e’ raggiungere un risultato sufficiente a staccare i movimenti europeisti e democratici da populisti e sovranisti per formare un governo di larga coalizione, con una componente liberale decisiva. Se Draghi vorra’ andare avanti per completare il lavoro, ne saremo entusiasti, ma non siamo ne’ il partito di Draghi, ne ‘l’area Draghi'”. Poi parla delle possibili alleanze: “Questo progetto non ha oggi interlocuzioni con quelli di Toti, Renzi, Librandi, Brugnaro, Mastella, Di Maio e Tabacci perche’ persegue obiettivi diversi – precisa – Molti di questi ‘centri’ serviranno ai loro protagonisti per trovare uno spazio nelle prossime coalizioni. Se cosi’ non sara’, saremo pronti a discutere con (quasi) tutti”. E aggiunge: “Il fatto che in due anni e mezzo abbiamo portato questo progetto a superare stabilmente il 5% nei sondaggi, e i lusinghieri risultati ottenuti in queste tornate amministrative, dimostrano che i cittadini riconoscono il significato di quanto stiamo facendo. Se poi Letta, Carfagna, Gelmini, Bersani, Renzi e Giorgetti dovessero decidere che e’ arrivato il momento per le persone serie di questo Paese di allearsi contro i populismi, a viso aperto alle elezioni, noi saremmo in prima fila con loro”.