Con la dottoressa Giuliana Senatore, psicologa di rara sensibilità è riconosciuta professionalità, una riflessione pertinente.
Torna attuale il tema della educazione sessuale a scuola. Mai sono partiti programmi incisivi. Può essere utile ?
In realtà credo sia molto utile stilare dei programmi di educazione sessuale per gli adolescenti. I motivi sono molteplici, oltre alla prevenzione delle malattie veneree, rappresenta uno strumento di conoscenza importante di prevenzione soprattutto per le nuove dinamiche nascenti quali quelle dei social. Inoltre permetterebbe di favorire nei ragazzi uno sviluppo consapevole degli aspetti sia emotivi che sessuali che contraddistinguono le relazioni.
I giovani ed il sesso. Se ne parla poco in famiglia? A suo giudizio perché ?
I ragazzi spesso fanno fatica a parlare di sesso con i propri genitori, magari si imbarazzano o temono il loro e giudizio. Dal canto loro i genitori tendono ad aspettare che siano i figli a porre delle domande, forse per lo stesso imbarazzo o magari per le difficoltà che questo tema comporta. Ed ecco che il confronto non avviene ed i ragazzi si rivolgono ai loro pari ed oggi soprattutto ai social.
I social hanno portato il sesso dappertutto. Un vantaggio o un pericolo ? Fra i ragazzi diffusa l’abitudine del sexting. C’è da preoccuparsi?
L’approccio ai social può presentare molti vantaggi ma allo stesso tempo espone a dei rischi rispetto ai quali i giovani educati.
Basti pensare al fenomeno del sexting divenuto una vera e propria moda, che consiste nello scambio di messaggio sessualmente espliciti, foto o video a sfondo sessuale, pubblicati tramite chat e social.
È un fenomeno comune tra gli adolescenti e proprio per questo è importante la prevenzione durante gli anni di formazione scolastica.
Diffondere un’immagine o un video con contenuti sessualmente espliciti può rappresentare un gesto di fiducia e di intimità, come un modo per dimostrarsi adulti non solo ai propri occhi ma soprattutto agli occhi degli altri.
Tutto questo però comporta delle conseguenze e quindi può diventare un problema in quanto il materiale condiviso potrebbe non rimanere privato ma essere divulgato e quindi diventare oggetto pubblico andando ad attivare un processo di vittimizzazione di colui o colei le cui immagini sono state rese pubbliche senza il loro consenso.
Le dinamiche del sexting le riconosciamo per alcuni aspetti ricorrenti quali la fiducia tradita, la pervasività di diffusione dei contenuti come la persistenza del fenomeno i quanto il materiale pubblicato potrebbe non essere mai definitamente rimosso.
Quindi c’è da preoccuparsi? In realtà è un fenomeno che può facilmente sfuggire al controllo quindi la conoscenza gioca un ruolo cruciale nella tutela.