di Anna Adamo
È stata travolta dalle polemiche Clarissa Selassié, partecipante della scorsa edizione del Grande Fratello Vip, per aver espresso il suo disappunto circa la scelta degli autori di affidare, per l’edizione che prenderà il via a settembre, il ruolo di opinioniste a Sonia Bruganelli e Orietta Berti.
Le frasi
“Massimo rispetto per le carriere di queste due grandi donne, ma più volte avevo espresso anche io il desiderio di voler fare l’ opinionista. Non sono stata scelta, perché credo abbiano avuto paura di osare con una paperina come me. Diamo spazio ai giovani, siamo tanti e abbiamo voglia di lavorare”. Quelle della Selassié non sono solo parole frutto della delusione per non aver ottenuto il ruolo, sono la voce di tantissimi altri ragazzi che ogni giorno si ritrovano a dover fare i conti con questo tipo di delusioni.
Ebbene si, purtroppo quando si parla di giovani e lavoro tutto ha il sapore di una storia già sentita più volte. Poco importa quale sia l’ambito di cui si parli, il destino dei giovani è sempre lo stesso, tutti li vogliono, ma nessuno li prende.
Devono fare gavetta, è vero e giusto, ma altrettanto giusto sarebbe dar loro la possibilità di farla per davvero, perché se si continua solo a dirlo e non si creano opportunità per fargliela fare,si ritorna al punto di partenza, i giovani vogliono lavorare e gli adulti dicono loro che prima di lavorare devono fare esperienza.
La storia secondo la quale siano i ragazzi a non voler lavorare, ormai non regge più.
Non è più ammissibile che questi ultimi diventino i cattivi di una storia raccontata male per evitare che emergano tutte le pecche di una società che non è pronta a dare ai giovani le opportunità che meritano.
Che piaccia o no, la verità è questa e non la si può più nascondere, quella in cui viviamo non è una società a misura di giovani. Non lo è neanche per adulti, se proprio la si deve dire tutta, visto il gran numero di persone che al giorno d’oggi un lavoro non ce l’ hanno, però per i giovani la situazione è ancora più critica. Gli adulti, in tempi migliori di quelli che corrono, le loro occasioni le hanno avute, per i giovani, invece, all’orizzonte sembra esserci il nulla più assoluto.
Mandare via chi ha più esperienza? Non è questo quello che ha detto Clarissa Salassié e non è neanche quello che chiedono tanti ragazzi affinché venga lasciato loro posto.
Ben venga l’esperienza degli adulti, ma a patto che serva per insegnare ai giovani qualcosa e non sia di intralcio per il loro futuro come, invece è avvenuto per la Selassié.