Nella stagione del turismo per antonomasia, nell’occhio del ciclone non è solo il trasporto pubblico urbano, per intenderci quello rappresentato da ANM, ma tutto il settore regionale in mano ad EAV. Infatti se in città il turismo di massa resta a piedi per cronici disservizi su gomma e su rotaia, nel resto della regione non va certo meglio, complicando e non poco i tragitti che dal capoluogo partenopeo portano a Pompei, Sorrento, e persino nell’entroterra. Una situazione veramente esplosiva che rende Napoli, tanto per cambiare, ostaggio di politiche inadeguate a valorizzare e promuovere un patrimonio che non ha eguali in Italia e nel mondo.
“Napoli resta tra le mete più ambite del turismo di massa – esordisce Gianni Lepre, opinionista economico del Tg2 – nonostante l’assenza forzata dei Russi e delle loro spese da capogiro. In effetti l’assenza del petrolrublo non è stata così importante nel peso specifico del settore turismo, anche in considerazione del fatto che la grande madre Europa è stata generosa con il nostro Paese ed in maniera particolare con la città partenopea. Se andiamo ad analizzare i dati oltre l’80% delle presenze a Napoli arriva dalla UE, quindi un grande risultato, oserei dire comunitario”. Il prof. Lepre che tra le altre cose è presidente della Commissione Reti e Distretti Produttivi di ODCEC Napoli, ha poi continuato: “ Nonostante il boom di presenze e le strade dello shopping trasformate in formicai, le criticità restano inalterate a partire dalla mobilità. E’ proprio il caso di Napoli, la città più bella, osannata e dannata al tempo stesso del mondo dove ti trovi a confrontarti con un sistema trasporti non all’altezza. Metropolitane a singhiozzo, trasporto su gomma fantasma, il tutto condito con il caldo africano di queste settimane che sta mettendo a dura prova la pazienza di residenti e visitatori”. Lepre ha poi ricordato: “Nella propaganda fu annunciato, in primavera, un piano di potenziamento del trasporto pubblico, ma siccome tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare, non siamo mai stati in grado di assistere ad una reale rivitalizzazione della mobilità, oggigiorno ostaggio di monopattini e bici elettriche, con una ecosostenibilità inversamente proporzionale al disturbo stradale. Ricordo quando si proponeva a gran voce il paragone tra Napoli e Barcellona, due metropoli simili sotto tanti punti di vista, ma profondamente diverse sotto i punti di vista più cari all’efficienza”. Il prof. Lepre che tra le altre cose è notista di Italpress e Agenzia Stampa Italia ha poi concluso: “ E’ dunque questa la città del turismo per antonomasia? È questa la capitale del Mediterraneo universalmente riconosciuta? E’ questa la città dell’accoglienza e della condivisione? Qualche tempo fa è stato siglato un patto tra la città ed il governo Draghi, un’intesa che prevedeva una spesa: dove sono i fondi destinati al trasporto pubblico? Ma non solo: anche nel Pnrr si fa esplicito riferimento a risorse da impiegare per il potenziamento della mobilità locale. Allora io mi chiedo e chiedo a chi ha incarichi politici ed istituzionali: E’ stato almeno immaginato di fare studi di fattibilità e cantierabilità per il ripensamento della mobilità cittadina, o tutti quei bei discorsi su Napoli SmartCity propinati fin dalla scorsa consiliatura erano solo fumo di propaganda? Perché, tanto per capirci, il concetto di SmartCity come quello di eco sostenibilità, non gravita solo attorno al business dei monopattini, delle bici e auto elettriche, ma abbraccia concetti molto più profondi che la propaganda politica ha omesso di comunicare”. Paradosso dei paradossi – ha poi chiosato Lepre – secondo rumors accrediti pare che i biglietti aumenteranno a breve di ben 20 centesimi, a fronte di un servizio da terzo mondo”.