A credere al tabloid inglese ‘The Sun’ i problemi sarebbero “venuti a galla” con l’arrivo di Alfio, il gatto glabro razza Canadian Sphynx entrato in casa Blasi-Totti l’anno scorso. Certo la separazione di Ilary e Francesco, “leggenda dell’Italia e della Roma”, scrive ancora il ‘Sun’, è notizia internazionale. Dei comunicati diffusi ieri sera dai due, a 12 minuti di distanza l’uno dall’altra, si legge online in tante lingue. Sul quotidiano La Razon o l’emittente americana Espn ad esempio in spagnolo, con servizi che ripercorrono la carriera del “famoso capitano della Roma”, marito della conduttrice tv Blasi dal 2005, campione del mondo dal 2006 e oggi padre di Chanel, Cristian e Isabel. “La fine di questa coppia”, annota la Efe, l’agenzia nazionale di Madrid, “è stata accolta con trepidazione in Italia e occupa un posto di rilievo nelle edizioni web di tutti i media del Paese”. Sul ‘Sun’, come d’abitudine, spuntano letture più intriganti e forse pure azzardate. Si apprende così, accanto a una galleria fotografica con Ilary che bacia Francesco indossando la maglietta con su scritto “6 unico”, che il gatto Alfio ci abbia messo lo zampino. “Erano emersi allora i segni di una possibile rottura” sostiene il cronista, arrotondando da 17 a 20 gli anni di matrimonio e chiudendo con l’appello di Ilary a “evitare speculazioni” e rispettare la “privacy” della famiglia. La notizia è in rete anche in Germania, vittima illustre in casa propria al Mondiale 2006. Il tabloid Bild apre con una foto degli sposi, sguardi intensi al tramonto. “Fine della coppia dei sogni d’Italia” il titolo. “Tra Totti e Blasi si spegne l’amore”. A interessarsi della vicenda, dopo gli scoop su Noemi Bocchi, nuovo amore di Francesco, sono però anche i russi. E a dare notizie, in fondo leggere visti i tempi di guerra, ci pensa l’Unione Sarda. “Dopo indiscrezioni, smentite e semiconferme, arrivano le comunicazioni ufficiali” fa sapere il giornale citando nell’edizione in cirillico i comunicati di lei, “Il mio matrimonio è finito”, e di lui, “La separazione è un dolore inevitabile”. Parole d’addio in russo, che superano i confini d’Europa.