La presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, ha lanciato un ultimatum, secondo la quale se non si trova un accordo sulla premiership ‘non avrebbe senso’ per il centrodestra andare al governo insieme ma Silvio Berlusconi, in un’intervista al “Corriere della Sera” spiega che “e’ un tema che non mi appassiona. Non mi sembra che a sinistra abbiano indicato alcun candidato”. Il leader azzurro non entra nelle polemiche e anzi definisce gli alleati assolutamente all’altezza di approdare a Palazzo Chigi. Ma nemmeno vuole prendere impegni oggi su chi dovra’ guidare un eventuale governo di centrodestra. Ci tiene di piu’ a chiarire il passato e a guardare al futuro: “Torno in campo per dovere morale e civile verso il Paese che amo”. Quanto alla mancata fiducia a Draghi, “non perdo tempo a smentire ricostruzioni ridicole, diffuse ad arte dai nostri avversari. La verita’ e’ quella che abbiamo detto decine di volte: noi avevamo chiesto che il governo Draghi — voluto da noi per primi — andasse avanti fino alla fine della legislatura, naturalmente senza i Cinque Stelle, che si erano posti fuori da soli. Era la condizione per un rilancio dell’attivita’ di governo che lo stesso Draghi aveva definito indispensabile”. “Tutto questo – aggiunge – l’ho deciso io, dopo aver parlato con i nostri senatori e i nostri dirigenti, e l’ho spiegato in numerosi colloqui telefonici sia al Presidente della Repubblica che al presidente del Consiglio”. , Enrico Letta non ci crede, ha detto che Berlusconi gli fa perfino ‘tenerezza’ perche’ chi gli sta vicino sta solo ‘sfruttando la sua icona’: “L’ineleganza di queste considerazioni qualifica purtroppo chi le fa. Dal segretario del maggiore partito della sinistra — l’erede di Togliatti e di Berlinguer — mi sarei aspettato di meglio”. In merito, infine, alla premiership per il centrodestra: “Io non riesco ad appassionarmi a questo problema, e non credo appassioni gli italiani. Agli italiani interessano le nostre proposte per uscire dalla crisi, per dare speranze ai giovani e sicurezza agli anziani, per ridurre le tasse e creare occupazione, per tagliare la burocrazia, per difendere l’ambiente. Del resto non mi pare che i nostri avversari abbiano indicato un candidato premier. Perche’ questa pressione di noi?”. La cautela e’ forse dovuta al timore che una coalizione guidata da Meloni, che ancora suscita diffidenza per la sua provenienza politica e che ha non ha problemi a dichiararsi di destra, possa essere un problema per vincere e per governare: “Trovo che la demonizzazione, a turno, dei leader dei partiti del centrodestra sia inaccettabile e lontanissima dalle regole di un civile confronto democratico. Giorgia Meloni – osserva l’ex premier – sarebbe un premier autorevole, con credenziali democratiche ineccepibili, di un governo credibile in Europa e leale con l’Occidente. Allo stesso modo lo sarebbero Matteo Salvini, o un esponente di Forza Italia. Il centrodestra; espressione della maggioranza degli italiani, e’ una coalizione coesa e responsabile. Noi siamo garanzia del profilo liberale, cristiano, europeista, garantista, allineato con l’Occidente, del governo che costituiremo dopo il 25 settembre”, ha concluso Berlusconi.