di Luigi Mazzella
Il ”pacifismo” di Salvini ammesso che sia chiaro e limpido, per i suoi risvolti elettorali positivi, nella mente del leader leghista, potrebbe portare un incremento di voti a destra ancora più considerevole di quello previsto.
E ciò per effetto dell’andamento che ha preso lo svolgersi degli eventi.
E’ vero che l’intervento del Papa sull’assassimio della giovane Dugina che ha irritato Kiev (e, probalmente più di Zelensky, Joe Biden) gioverà anche al pacifismo di Conte che mira a far restare nelle mani dei soliti noti “democratici”(catto-comunisti) il governo del Paese, ma il marasma che caratterizza in misura crescente la gestione Draghi e tutta la coalizione di sinistra, di giorno in giorno spaventa sempre di più gli Italiani. L’insuccesso del Presidente del Consiglio in sede Europea sul problema del gas è sottogli occhi di tutti. Sulla politica energetica si annaspa ormai vistosamente: persino senza ritegno. Calenda propone addirittura una sospesione della campagna elettorale per consentire ai governanti di occuparsi di cose più serie. Gli imprenditori con Bonomi e altri sono in agitazione e Conte soffia sul fuoco nel tentativo di non fare perdere voti alla coalizione di sinistra, prediletta dai suoi finanziatori di Wall Street e della City.
Il ruolo del Movimento 5 stelle diventa sempre più chiaro ahli occhi di chi non predilige il prosciutto sugli occhi: turare le falle della scriteriata politica di una Sinistra che delude sempre più le aspettative non solo dei “trinariciuti” locali ma anche di Biden e compagnia!
Grillo e la sua “banda musicale” lo hanno già fatto, intonando canti rivoluzionari, per arginare le debacle elettorali sin qui intervenute dei sinistrosi; tentano di farlo ancora, oggi, per recuperare i voti degli astensionisti-pacifisti, abituati per torpore mentale e sopore intellettuale a votare, da decenni, per i Democratici catto-comunisti.
Il suo compito è agevolato da una Destra non meno insipiente e “caciarona” (per usare un termine romanesco) che va da personaggi incartapecoriti e abili nel parlare del nulla o nostalgici di vecchie esperienze del passato, consunte, e mai disprezzate abbastanza per i disastri che hanno provvocato agli Italiani (non ultimo, il servaggio agli Stati Uniti d’America).
Il gioco fatto attraverso le polemiche espresse con i simboli elettorali è una riprova del degrado mentale che è tuttora in pieno e deciso svolgimento.
Salvini sa che un incremento massiccio di voti a destra in nome del pacifismo, motivato più che sublimi e nobili principi dall’interesse esistenziale e concreto degli Italiani di non soccombere né per l’ostinazione ben retribuita di Zelensky, né per l’odio risorto con le caratteristiche tristemente note (agnosco veteris vestigia flammae, per dirla con Virgilio) nei battaglioni Azov, dei neo nazisti ucraini e né per l’imperialismo inguaribile del Deep Stateamericano fedelmente impersonato da Joe Biden, attenuerebbe e conterrebbe in limiti maggiori il fascismo con fiamma tricolore di Fratelli d’Italia e impedirebbe, probabilmente, a Berlusconi di fare il salto della quaglia in campo avverso per andare, come diceva Ennio Flaiano, “in soccorso del vincitore” e ricevere l’ambita “palma”quirinalizia.
E sa pure che se Conte a sinistra andrà alle elezioni da solo e non dovrà dare conto a nessuno di ciò che promette, lui sarà costretto a seguire le linee di una coalizione infida e ambigua che non gli consentirà agevolmente di recuperare quei voti che lo porterebbero (se tanti, com’è verosimile) a una posizione di primazia non voluta nè dalla Meloni né da Berlusconi.
Il suo compito è difficile. Si concentri sull’obbiettivo e non insegua “Marottiane” (da Giuseppe Marotta, scrittore napoletano quasi dimenticato) “palline colorate.” Gli Italiani, che non conoscono nè il senso della gratitudine né la capacità di allontanarsi dal loro “naturale” conformismo, potrebbero riceverne dei vantaggi e capire qualcosa in più di quello che normalmente comprendono.
Il che – come diceva Giovanni Guareschi – sarebbe “bello e istruttivo”.