di Anna Adamo
“Quante ne dicevano ai tempi! La solita raccomandata che sta con l’uomo famoso. Hanno diciassette anni di differenza!”. Lo ha ricordato non senza emozione, Rocìo Munoz Morales, attrice, moglie di Raul Bova e Madrina della Mostra del Cinema di Venezia in un’intervista al Corriere della Sera.
Ebbene si, nonostante siano ormai trascorsi tanti anni dall’ unione con Bova, le critiche di cui è stata protagonista, proprio non riesce a dimenticarle.
E non le si può di certo dar torto. Per quanto una persona possa essere forte e capace di farsi scivolare di dosso qualsiasi cosa, sentirsi rivolgere certe critiche fa più male di quanto si possa immaginare.
Ma, soprattutto, fa male sapere che Rocìo non è la prima e non sarà neanche l’ultima donna vittima di tali pregiudizi.
È solo l’ennesima. O meglio, è quella famosa, che oggi è la voce di chi voce non ha.
È la voce di chi è stanca di sentirsi dire che qualunque traguardo lo abbia raggiunto perché ha accanto un uomo di potere o, cosa ancora più insopportabile, perché è una poco di buono.
Ed è chiaro che, al contrario di quel che si pensa, il problema non sono di certo le donne, ma il pregiudizio che ancora oggi ruota intorno a queste ultime.
Si, che piaccia o no, è questa la verità.
Viviamo in una società in cui il maschilismo è ancora ben radicato e le donne le si vogliono vedere sempre un passo indietro agli uomini, quindi non si fa altro che buttar loro fango addosso, quando raggiungono qualche traguardo.
E no, non basta la solidarietà che si mette in campo quando queste ultime sono vittime di critiche senza fondamenta.
Bisognerebbe fare qualcosa di più.
Iniziare ad accettare che le donne, abbiano capacità e talento, ragion per cui sono perfettamente in grado di raggiungere gli stessi traguardi degli uomini e, perché no, anche di arrivare più in alto, ad esempio.
E, invece di indignarsi e dire che Rocìo abbia dichiarato ciò solo per attirare a sé l’attenzione dei media, bisognerebbe far tesoro delle sue parole e utilizzarle come esempio, per far si che mai più nessuna donna si senta come si è sentita lei e sia vittima dei suoi stessi pregiudizi.