di Anna Adamo
Assunta Risi si è specializzata in Medicina D’Urgenza nel 2020 e a marzo 2021 è stata assunta, per poi,nel dicembre dello stesso anno, essere confermata a tempo indeterminato.
Fra pochi giorni, però, la sua vita cambierà, perché ha deciso di mandare la lettera di dimissioni alla direzione amministrativa dell’ ospedale Mauriziano in cui lavora.
Tre mesi di preavviso e comincerà la sua vita da libera professionista.
“La situazione in pronto soccorso – racconta – è diventata insostenibile, non tanto qui al Mauriziano dove si lavora molto bene in equipe e abbiamo un’ area rossa per i casi urgenti che alle Molinette,ad esempio, non c’è, la situazione è drammatica ovunque.
La spinta più grande che mi ha fatto compiere questo passo è la frustrazione che viviamo ogni giorno. Abbiamo avuto giorni in cui le persone in attesa di ricovero sono arrivate a cento, ed è come avere tre reparti da mandare avanti, oltre al lavoro di accoglienza dei pazienti in pronto soccorso che dobbiamo fare. Come si può pensare di far trascorrere anni e anni in una situazione del genere? Passato il Covid-19 la situazione ancora non è migliorata”.
È uno sfogo forte, quello di Assunta.
È lo sfogo di chi le ha provate tutte, ma alla fine, pur essendo spinta da una forte passione verso la medicina d’ urgenza, si è dovuta arrendere.
E no, non si è arresa di certo perché non è stata forte abbastanza.
Si è arresa, perché le condizioni in cui ha lavorato fino ad ora, disumane lo sono davvero troppo.
E il suo è uno sfogo che non può e non deve essere ignorato.
Si agisca prima che la situazione precipiti ulteriormente dando ai medici la possibilità di lavorare in condizioni consone al lavoro che sono chiamati a svolgere.
