Eccolo qua. Una radiografia completa del potere campano, un riflettore acceso su un caso esemplare di mutazione antropologica di un pezzo della sinistra meridionale. Un’opera collettiva di riflessione e ricostruzione storica su uno dei sistemi più longevi (30 anni) della storia d’Occidente”. Così sui social, Massimiliano Amato, giornalista di lungo corso, presenta ‘Il Monarca, Vincenzo De Luca una questione meridionale’, volume a cura sua e di Luciana Libero.
Gli interventi
Introduzione di Aurelio Musi, saggi e interventi, oltre che dei due curatori di Licia Amarante, Fabio Avallone, Pino Cantillo, Daniela De Crescenzo, Raffaella Di Leo, Vincenzo Iurillo, Paolo Macry, Marco Plutino, Isaia Sales, Aldo Schiavone, Pietro Spirito, Massimo Villone.
“Lo trovate – scrive Amato – in edicola (nella sola Campania) il 13 settembre, in abbinata con Il Fatto Quotidiano e, dallo stesso giorno, in tutte – ma proprio tutte – le librerie italiane, dalle Alpi al Lilibeo, come si diceva una volta”.
“Piccola (insignificante) noterella personale. Nel 2011 feci – ricorda Amato – parte della squadra de “Il Casalese”, libro-inchiesta sul sistema Cosentino. A distanza di 11 anni, mi ritrovo a battere quasi gli stessi sentieri, senza altro scopo che raccontare la terra in cui sono nato e vivo: le sue sofferenze, i suoi problemi, le derive personalistiche e affaristiche che minacciano ciclicamente di travolgerla. Penso – senza presunzione alcuna – di aver speso bene il mio tempo di indagatore del presente, che poi sarebbe la missione principale di chiunque faccia, con coscienza e consapevolezza del proprio ruolo, il mestiere del giornalista. A voi il giudizio”.
